Perché Hazbin Hotel è una serie INCREDIBILE?
Se in questi ultimi due mesi non avete disinstallato ogni tipo di social dal vostro cellulare, vi risulterà sicuramente familiare il titolo di questo articolo. Hazbin Hotel, arrivata su Prime Video il 19 gennaio con i suoi primi quattro episodi e conclusasi il 2 febbraio con l’uscita dei restanti quattro, ha letteralmente spopolato su tutto il web, attirando critiche, scetticismo ma soprattutto tanto, tantissimo entusiasmo! Io, care lettrici e lettori, faccio assolutamente parte di quella schiera di persone che hanno trovato Hazbin Hotel una serie incredibile: ma andiamo a capire perché. Cos’ha di tanto speciale Hazbin Hotel?
Dalla geniale mente di Vivienne Medrano
Laureata in Belle Arti e diplomata alla School of Visual Arts, Vivienne Medrano è un’animatrice, scrittrice, regista, produttrice e doppiatrice salvadoregno-americana. Nel lontano 2012 apre su YouTube un canale, VivziePop, sul quale pubblica video animati da lei realizzati riguardanti progetti inediti e fanworks. Nello stesso anno il suo progetto ZooPhobia diventa un webcomic, durato fino al 2016: si tratta di un prodotto fantasy per adulti nel quale già si possono riconoscere alcune delle bozze dei personaggi che poi andranno a popolare il suo Hazbin Hotel. Ed infatti, è proprio dal 2016 che Vivienne Medrano dà inizio alla lavorazione di una webserie che ha come protagonista Charlie Morningstar, la figlia di Lucifero.
Nel 2019 esce sul canale YouTube di Medrano l’episodio pilota di Hazbin Hotel, realizzato da un gruppo di animatori freelance, finanziati dallo stesso pubblico del canale. Il pilota ha avuto 32 milioni di visualizzazioni in 6 mesi, e nel mese dell’uscita della serie ne conta 100 milioni. Sciocco farsi sfuggire un fenomeno tanto sorprendente: e infatti Prime Video, e A24 e Bento Box Entertainment prima di lui, si è fatto avanti, consentendo nel 2024 l’uscita di un’intera serie dedicata ad Hazbin Hotel sulla sua piattaforma.
Di cosa parla Hazbin Hotel?
Hazbin Hotel è una serie animata musical per adulti. So che detta così potrebbe sembrare un’accozzaglia di elementi che poco si sposano tra loro, ma abbiate pazienza. Innanzitutto, in questa prima stagione seguiamo la storia di Charlie Stella del Mattino (tradotto in italiano), figlia di Lucifero, il re dell’Inferno. Luogo pieno di elementi che ci ricordano il nostro mondo, specialmente le sue parti più malfamate e ambigue, l’Inferno è popolato da una moltitudine di demoni dalle caratteristiche più strampalate, che ricordano forme animali e che hanno il vocabolario più scurrile che potreste immaginare. Sopra di loro, incombe il Paradiso, popolato dagli angeli, che ogni anno mandano delle schiere di esorcisti nel regno demoniaco per sterminare parte dei suoi abitanti. Costretta a guardare la sua gente morire, Charlie attua un piano geniale (o quasi): costruire un albergo in cui i demoni possano redimersi, così da salvare le loro anime e passare all’Inferno al Regno dei Cieli.
All’interno di questa trama, per sua natura abbastanza semplice, si dipanano poi tutta una serie di tematiche. Il senso della dannazione e la possibilità della redenzione, ad esempio. Cosa significa essere delle anime dannate? Un’essere umano può essere davvero tanto cattivo da dover passare l’eternità all’Inferno, oppure per tutti c’è margine di miglioramento? Che senso ha la dannazione se non è sfruttata nella prospettiva di una redenzione? Charlie sembra essere l’unica a porsi tutte queste domande e, nel momento in cui le esporrà ad un “diplomatico” del Paradiso, Adamo (proprio lui, il primo uomo), per lei sarà chiaro che dovrà lottare con le unghie e con i denti per raggiungere il suo obbiettivo. Speranzosa di trovare negli angeli un pubblico di ascoltatori volenterosi di migliorare le cose, Charlie capirà ben presto che in Paradiso non tutto è rose e fiori come sembra… e che i demoni potrebbero non essere i veri cattivi della Storia.
I personaggi di Hazbin Hotel: un tripudio di colori e peccato
Il punto forte di Hazbin Hotel sono sicuramente i suoi personaggi che, di per sé, trainano l’interesse del pubblico. Infatti, la serie di cui vi sto parlando non è priva di difetti: il ritmo è altalenante, si butta un po’ troppa carne al fuoco per poi pretendere di cuocerla in otto episodi da 20 minuti circa, alcune cose sono gestite in maniera decisamente troppo frettolosa. Ma, a parte queste problematiche (che, vi assicuro, non guasteranno comunque l’esperienza di visione), la serie è talmente potente sotto altri aspetti che è impossibile non rimanerne abbagliati.
I personaggi che popolano l’Inferno sono uno più interessante dell’altro. La protagonista, Charlie, è forse quella che in questa stagione ci ha mostrato meno il suo potenziale: inguaribile ottimista, Charlie è figlia di Lucifero, un angelo caduto, e tutto il suo personaggio sembra ruotare intorno al conflitto tra la sua parte angelica e la sua parte demoniaca. Charlie, infatti, cerca con tutta se stessa di essere buona, senza cedere mai alle dinamiche malvage e prevaricatrici degli altri demoni. Lei ha un obbiettivo e farà di tutto per raggiungerlo, purché quel “tutto” si basi sulla via della rettitudine. Se, infatti, dalla figlia di Lucifero ci si potrebbe aspettare un’anima malvagia e manipolatrice, Vivienne Medrano mette subito in chiaro le cose: Lucifero non è stato cacciato dal Paradiso perché malvagio, ma perché pieno di idee. E sua figlia è pronta a seguire le orme del padre con la speranza di migliorare il proprio mondo e aiutare la sua gente.
Intorno a Charlie si muovono tantissimi altri personaggi incredibili, primo tra tutti Alastor. Alastor è il personaggio più eccentrico e misterioso dei residenti all’Hazbin Hotel. Dotato di un fascino e di un’intelligenza maligna, ben celata dietro un sorriso tanto amichevole quanto inquietante, Alastor sembra avere un piede immischiato in qualsiasi affare che riguardi l’Inferno. Attorno a lui si raccolgono milioni di teorie (che i fan si divertono a formulare) e Vivienne Medrano è bravissima a non svelarci nulla, senza però lasciarci a bocca asciutta di indizi. Un altro personaggio incredibile è quello di Angel Dust, probabilmente il demone con la storia più umana di tutti. Angel è infatti un porno divo che ha venduto la sua anima al pilastro dell’industria pornografica dell’Inferno, Valentino, una falena vestita di pelliccia che fuma un sigaro tossico che intontisce le sue vittime e le rende burattini nelle sue mani. Angel è un personaggio divertente, esuberante, l’incarnazione di una diva e di una drama queen… ma dietro la sua voce squillante e il suo atteggiamento seducente si annidano dolori e conflitti.
Infine, (anche se sono decine i personaggi di cui si potrebbe parlare) il mio preferito di questa prima stagione è stato sicuramente Lucifero. Rappresentato come un uomo uscito da un “divorzio” complicato, Lucifero pare essere finito in una sorta di sindrome depressiva, che l’ha portato a rifugiarsi da tutto e tutti, lasciando andare il rapporto con sua figlia e il suo ruolo di leader dell’Inferno. Ci viene presentato nella sua stanza, buia e disordinata, intento a sfogare il suo estro creativo nella fabbricazione di paperelle di gomma: un’idea geniale per rappresentare un vero e proprio inventore incompreso preda di grandi tristezze e scoraggiamenti, che si riduce a creare oggetti inutili. Solo quando si riunirà a Charlie vedremo un lato di lui più luminoso e capiremo qualcosa in più sulla sua back story, anche se credo che Lucifero sia un personaggio su cui dobbiamo scoprire ancora tante cose.
"Ma i musical a me non piacciono!": tacete, stolti!
Ebbene sì, per qualcuno il fatto che Hazbin Hotel sia un musical potrebbe risultare fastidioso. Non per me, che vado matta per questo genere e se potessi mi farei assumere in una compagnia di Broadway solo per fare la portaborse ed assistere agli spettacoli gratuitamente. Comunque, state tranquilli scettici del musical: Hazbin Hotel è intelligente anche nel modo in cui tratta le sue sequenze musicale. Partiamo con un fatto scontato: la colonna sonora di Hazbin Hotel è incredibile. Sia la versione originale che l’adattamento delle canzoni in italiano regalano a chi guarda un’esperienza dinamica, super coinvolgente, che vi renderà impossibile togliervi dalla testa il ritornello di almeno cinque canzoni della serie. In ogni episodio ci sono circa due canzoni, da una durata compresa tra un minuto e due minuti e mezzo (quindi, affatto invasiva). La serie non vi darà mai quella sensazione (mal tollerata da chi non apprezza i musical) del “si mettono a cantare all’improvviso senza senso“, perché le canzoni sono inserite in punti strategici delle puntate e, soprattutto, trainano la trama: molti degli elementi fondamentali della trama di Hazbin Hotel si dispiegano proprio all’interno delle canzoni, che hanno la funzione di caratterizzare la psiche dei personaggi e mostrare i nodi di sceneggiatura.
Vedere Hazbin Hotel in originale o doppiata in italiano? Perché non in entrambi i modi?!
Ad Hazbin Hotel hanno lavorato un manipolo di professionisti incredibili. In una serie animata, le voci dei personaggi spesso fanno la metà della riuscita del prodotto, in quanto, in assenza di performance attoriali, è la voce che dà corpo al personaggio stesso. In Hazbin Hotel i personaggi risultano così ben definiti anche grazie alle interpretazioni vocali che danno loro vita. Alla versione americana hanno partecipato attori di Hollywood come attori di teatro che hanno calcato i palchi di Broadway. La voce di Charlie in originale è affidata a Erika Henningsen, conosciuta soprattutto per il suo lavoro a Broadway e per aver interpretato il ruolo di Cady Heron nel musical Mean Girls. L’attrice è stata nominato ai Tony Awards del 2018, per il quale ha ricevuto una nomination all’Outer Critics Circle Award. Charlie in italiano è doppiata da Rossa Caputo, che ha curato anche l’adattamento delle canzoni. Avrete sentito la voce di Rossa Caputo probabilmente su attrici come Dakota Johnson, Florence Pugh e Saoirse Ronan. La direzione del doppiaggio invece è stata gestita da Oreste Baldini, doppiatore e direttore del doppiaggio dalla carriera immensa!
La voce di Angel Dust in inglese è data da Blake Roman, attore di Broadway, mentre in italiano è doppiato da Riccarso Suarez, che fa un lavoro incredibile con il personaggio, sia per quanto riguarda il cantato che il parlato. Probabilmente avrete già sentito la sua voce sul personaggio ormai iconico di Steven Universe. Alastor è interpretato in originale dall’attore e comico Amir Talai, mentre il doppiaggio italiano è stato affidato all’incredibile Nanni Baldini, che avrete sicuramente noto per il suo lavoro in Scrubs, dove dà la voce a Donald Faison, e nella sua iconica interpretazione di Ciuchino in Shrek. Nel ruolo di Husk vediamo in originale la voce di Keith David, attore che avrete forse visto in La cosa, Bird e The Nice Guys, in italiano quella di Neri Marcorè, attore di cinema e di teatro, conduttore televisivo e radiofonico, cantante e imitatore. Gli altri nomi da citare sarebbero dieci, ma vi basti sapere che in entrambi i casi, sia in originale che in doppiaggio italiano, Hazbin Hotel merita di essere vista.
Il luminoso futuro dell'animazione
Hazbin Hotel è la prova provata che l’animazione sta sempre di più mostrando le sue potenzialità, sfornando prodotti sicuramente più centellinati rispetto a quelli live action ma che raramente si rivelano delle delusioni. Ne è un esempio la recente Blue Eye Samurai, di cui abbiamo già parlato in una precedente recensione, così come la più datata Arcane. Hazbin Hotel si immette in questo flusso creativo con grande incisività, diventando nel giro di neanche un mese un prodotto iconico che, ne sono certa, deve ancora mostrarci tutte le sue carte migliori.