I registi alleati del genere horror
Halloween è sempre più vicino, ormai possiamo contare i giorni sulle dita delle mani, noi streghe aspettiamo trepidante la notte più spaventosa dell’anno per guardare un film che possa fare terrore anche alle nostre ossa! Se i consigli che trovate sul nostro sito non fossero già sufficienti, eccovi una lista dei 4 migliori registi contemporanei che hanno fatto del genere horror pane per i loro denti e che ci hanno fatto innamorare dei film dell’orrore come pochi altri. Ognuno di loro distingue una filmografia unica e facilmente riconoscibile, individuabile, e quando nelle nostre notti di paura non abbiamo idea di cosa guardare, sappiamo che mettere play su uno dei loro film sarà la scelta giusta.
I pupazzi di Tim Burton
Al Museo Nazionale del Cinema di Torino è appena sbarcata la mostra dedicata al genio creativo di Tim Burton, regista di film che ci hanno stregato e inquietato sin da bambini, rivelandoci però un vastissimo panorama di personaggi reietti e strambi che si abbracciano a vicenda nella sua filmografia spettacolare: capolavori come Edward Mani di Forbice, Beetlejuice: spiritello porcello e i suoi lavori in stop motion che lo hanno incoronato Re di questa tecnica cinematografica, tra cui ricordiamo La Sposa Cadavere e Frankweenie. Impossibile non citare la sua collaborazione più celebre con il regista Henry Selick per il film in stop motion ambientato nella città Halloween Town, ovviamente il film in questione è Nightmare Before Christmas.
I film di Tim Burton sono unici e meravigliosi, oltre che ricchi di un gusto tetro e gotico. Abbiamo ritrovato la tecnica e la cura maniacale per i dettagli nella serie tv Mercoledì, sbarcata su Netflix il 23 novembre 2023, con Jenna Ortega protagonista nel ruolo dell’iconica figlia della Famiglia Addams. Quello di Tim Burton è uno stile di horror particolare, che più che all’orrore stesso si avvicina al drammatico tetro e ombroso, con una chiara metafora romantica e nostalgica nei confronti della vita, a volte troppo rigida per accogliere gli outsider che invece Tim Burton ha accolto affettuosamente tra i suoi film, uno più bello dell’altro, immancabili nel periodo di Halloween.
Paura e lacrime solo da Mike Flanagan
Da circa cinque anni a questa parte il catalogo di Netflix può vantare la presenza di un regista eccelso come Mike Flanagan, capace di realizzare prodotti horror che vanno al limite del sentimento e che confondono lo spettatore, che alla fine della visione non capisce se è più terrorizzato per quanto visto o più in un valle di lacrime. Prossimamente la buona mano di Mike Flanagan passerà a Prime Video.
Negli anni della sua collaborazione con Netflix abbiamo avuto modo di scoprire un regista che riprende gli antichi romanzi gotici e li riadatta in tempi moderni, suggellandoli di fantasmi ed emozioni che vagano per le sue scenografie. La prima è stata L’Incubo di Hill House, direttamente ispirata al romanzo di Shirley Jackson; è stato poi il turno di Il giro di vite di Henry James, che Flanagan ha riadattato sotto il titolo L’Incubo di Bly Manor, per cui si piange in maniera totalmente inaspettata dopo aver visto uno dei peggiori – e meglio riusciti – jumpscare di sempre. La staffetta è stata poi proseguita da Midnight Mass e The Midnight Club, e nel mese di Ottobre 2023 è arrivata la sua ultima miniserie: La caduta della casa degli Usher, liberamente tratta dal romanzo di Edgar Allan Poe e altri suoi macabri e gotici racconti.
Mike Flanagan racconta storie di fantasmi e di famiglie distrutte, di spiriti vendicativi e di anime disperse per ville vittoriane, tragedie senza fine che mettono angoscia e paura conducendo lo spettatore in un disperato pianto di commozione, perché quando meno te lo aspetti Flanagan rivela il lato più straziante e romantico delle sue famiglie da incubo e improvvisamente la paura diventa una flebile carezza.
Gli horror a colori di Ari Aster
Arrivato solo in tempi recenti nel mondo cinematografico, il regista Ari Aster è meritevole di essere in questa lista per la sua originalità nel progettare i film horror. Film come Midsommar e il recentissimo Beau ha paura, sono strettamente connessi e collegati con gli aspetti più bui e paurosi della nostra personalità. Ari Aster decide di raccontarci l’orrore prendendo una palette colorata, vivace e allegra, ingannando ancora di più i suoi spettatori, che restano immobili sulle loro sedute cercando di darsi una risposta al declino morale e inquietante che viene mostrato nei film.
La sua è una filmografia che ha rovesciato il genere horror rendendolo appetibile – apparentemente – ad un pubblico più ingenuo e titubante – che ne rimane fortemente traumatizzato e succube delle immagini che Ari Aster gli propone senza alcuna pietà. Il regista gioca con la psicologia umana, scavando e cercando gli infimi segreti più oscuri da portare a galla, da rivelare alla sua telecamera crudele e sadica che non permette di essere dimenticata in fretta. I suoi scenari diventano dei perfetti incubi a colori, di quelli che non fanno dormire la notte.
Guillermo del Toro e le sue favole horror
Ultimo regista che ha fatto del genere horror un suo marchio di fabbrica è Guillermo Del Toro, che gira solo film che fanno emozionare e terrorizzare al contempo. Da bambina ero rimasta sveglia per notti dopo aver visto Il Labirinto del Fauno, credendolo un innocente film per bambini, ma negli anni mi sono innamorata del suo cinema: dolce e gotico al contempo, la sua storia più celebre è probabilmente quella di Crimson Peak con Tom Hiddleston e Mia Wasikowska, un amore tossico e torbido da cui tenersi alla larga, ma che Guillermo Del Toro ha raccontato con una profonda e devota eleganza gotica.
E i suoi film non si limitano a storie gotiche senza tempo in ville spettrali, ma approfondiscono le crudeli realtà umane, sviscerando favole e fiabe. Così La Madre diventa una creatura spaventosa che trascina in una gelida paura le sue stesse figlie, La Fiera dell’Illusioni inganna personaggi e spettatori proponendogli una realtà falsata, difficile da credere ma l’unica attendibile, e poi Guillermo ci accompagna tra le mura del crudele The Orphanage dove le favole della buona notte non assicurano tranquillità, neanche per il più coraggioso dei sognatori.