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Requie di un solo giorno: la recensione di un gotico contemporaneo

Requie di un solo giorno: la recensione di un gotico contemporaneo

Nel settembre del 2023, Jack Lion, pseudonimo di Giuseppe Gargiulo, pubblica con la casa editrice indipendente Horti di Giano un libello di circa 120 pagine: Requie di un solo giorno. Amanti degli horror e del classicissimo gotico accorrete, perché i brividi sono in agguato: Requie di un solo giorno va letto necessariamente di giorno e alla luce del sole, perché leggerlo di notte significherebbe non addormentarsi più…

Di cosa parla Requie di un solo giorno?

“Le profondità della terra celano verità fatte di abissi siderali cosmici. In certi luoghi nascosti dell’ombra, le leggi della Natura sono differenti, antiche, molto antiche e non hanno nulla da spartire con quelle che tutti conoscono e danno per scontate. Agosto 1919. Nella piccola cittadina di Sanaiet il silenzio regna sovrano, e quattro giovani decidono di compiere una delle più classiche prove di coraggio: trascorrere la notte in un inquietante cimitero. Non sanno che la loro bravata adolescenziale si sta per trasformare in un incubo a occhi aperti. Dove la luce non sa arrivare, dimorano presenze indescrivibili che non hanno nulla di terreno. Qualcosa dorme da tempo immemore e il suo sonno genera reali orrori sulla superficie. Ma i giovani, incastrati in un vortice di peripezie dal quale non possono esimersi, non sono soli. Nel sottosuolo dell’eterno riposo troveranno alleati impensabili che da sempre si oppongono al portatore del Male.”

Non c’era ragione di chiedere, era tutto chiaro: stavano andando al vecchio cimitero. Io sembravo essere l’unico contrario alla cosa; in realtà anche Johnny non era convinto quanto gli altri, ma, a differenza mia, quella notte era stranamente motivato. Rabbrividendo, compresi che il folle Ion aveva trasmesso la sua malata voglia al resto del gruppo.

Tra Spielberg e il gotico Ottocentesco

Quella a cui ci troviamo di fronte in Requie di un solo giorno è una storia che ha tutte le caratteristiche per essere perfettamente in linea con le atmosfere spilberghiane: un gruppo di ragazzi adolescenti, uniti da una forte amicizia, un luogo inquietante in cui addentrarsi, una prova che cambierà le loro vite per sempre. Questi elementi fanno entrare nella mente del lettore immagini familiari che urlano horror anni ’80, dove la comitiva di giovani eroi si incontrava in bicicletta: uniche armi u wolkie tolkie e la forza incontrastabile della loro unione. Jack Lion vuole in qualche modo riprendere quelle atmosfere, che immeditamente creano in noi un senso di calore e di affiatamento, ma le ribalta con uno stile di scrittura che più si avvicina a quello del gotico ottocentesco.

Il trope narrativo che dà inizio alla storia è uno dei più classici: la bravata di passare una notte al cimitero. I nostri protagonisti, meno che il giovane Jack, sono esaltati dall’idea di dare prova del loro coraggio, ma un presentimento perverso e oscuro annebbia la mente del più scettico… cosa si cela tra le lapidi delle tombe? Cosa smuove la terra del campo santo? Ma soprattutto, a chi appartengono i corpi e le voci delle presenze che i ragazzi vedono durante la notte riunirsi tra le selci? Requie di un solo giorno fa così partire una disperata ricerca della verità; una verità terrificante che turberà la psiche dei nostri personaggi, segnandoli a vita. Questa attenzione alla follia che si impossessa della mente dopo la visione di qualcosa di sovrannaturale e terrorizzante strizza l’occhio a tutta la letteratura gotica ottocentesca, fatta di spettri che, più di uccidere fisicamente le loro vittime, si infiltrano nelle trame della mente, lasciando spazio solo alla follia. 

Stile di scrittura e personaggi: Requie di un solo giorno tra pregi e difetti

Requie di un solo giorno è un testo classico che tuttavia presenta dei guizzi molto originali (che non starò qui ad elencarvi per evitarvi spoiler!): vi basti sapere che il sovrannaturale presente nel libro non è quello che vi aspettereste e che Jack Lion ha in serbo per voi molto più dei soliti fantasmi addobbati di lugubri catene. La storia in sé è forse la cosa che ho apprezzato di più di questo romanzo breve, perché piena di colpi di scena incalzanti e di momenti davvero terrificanti. Ho invece amato meno i personaggi che, a causa dello stile di scrittura dell’autore, risultano un po’ difficili da avvicinare da un punto di vista empatico. Infatti Jack Lion ha una scrittura che molto si avvicina ai classici della letteratura gotica, molto concentrati sulla descrizione di azioni e di atmosfere e poco sull’effettivo approfondimento psicologico dei personaggi e sulla costruzione di un legame empatico tra lettore e protagonista. 

Requie di un solo giorno fa per voi se...

Requie di un solo giorno di Jack Lion è il libro che fa per voi se state cercando una lettura breve ed immersiva, che vi accompagni per qualche ora in una vicenda da brividi. Fa per voi se amate le storie di amicizia, in cui il nucleo di un gruppo e l’affetto che i membri provano gli uni per gli altri è il motore della storia. Questa lettura fa al caso vostro anche se adorate i classici gotici e cercate un libro contemporaneo con le stesse atmosfere ed uno stile di scrittura che si rifà a quella tradizione… aggiungendo qui e là dei guizzi originali e degli elementi nuovi che non guastano mai!

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