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Parti e omicidi: una critica alle ossessioni della società moderna

Parti e omicidi: una critica alle ossessioni della società moderna

Entrare per caso nel mondo letterario di Sayaka è un’esperienza per i più arditi: nell’apparente normale società si annida sempre lo strano, il folle, il fuori le righe. Il lettore non ha il tempo di capire cosa lo disturba così profondamente che lo straordinario lo colpisce in pieno: benvenuti nella letteratura della stranezza! E non stiamo parlando di horror che riporta alle letture di Piccoli Brividi. Murata Sayaka affronta l’ordinaria follia: cosa si cela sotto il sorriso smagliante della ragazza che ci aiuta al supermercato di quartiere? Sicuramente non una sociopatica emarginata dalla società, no? È troppo gentile, come può esserlo? E se la ragazza che ho incrociato per strada fosse un alieno? Parti e omicidi, edito E/O, è stato presentato dall’autrice al Salone del Libro di questo maggio, vista la contemporanea pubblicazione in Italia. Pronti a essere disturbati?

Weird girls and weird core: Murata Sayaka e i suoi racconti

“In un mondo in cui l’amore e il sesso non conducono più alla riproduzione della specie, l’omicidio rappresenta lo stimolo principale alla procreazione. L’intento di sopprimere una vita diventa la chiave di volta per crearne altre”

Nelle opere di Sayaka il disturbante non viene mai da qualcosa di fantastico. È una derivazione dalla realtà, un piccolo evento nella catena della vita che ne ha completamente deragliato il percorso. Qualcosa che potrebbe capitare a tutti, e se non proprio al lettore, a qualcuno intorno a lui. È da lì che deriva la sensazione di strano: la follia che stiamo leggendo è normale, ed è probabile. Anzi, a volte rispetto alla realtà, si distingue per la poeticità.

Si può considerare questo genere letterario una categoria del realismo magico, visti gli elementi in comune: realtà con elementi di straordinario o “magico”, appunto; atemporalità o comunque distorsioni temporali; dettagli sensoriali per permettere al lettore di orientarsi in una storia che non viene mai interamente spiegata. Lo strano della sottocategoria sostituisce l’elemento onirico: il personaggio principale non si incontra con magia o folklore, ma con disturbi psicologici o leggi assurde per la società in cui viviamo. E l’obiettivo comune delle produzioni weird è una profonda critica sociale: quanto ci vuole a incrinare la maschera della “normalità” che siamo obbligati a portare?

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Sesso e morte: “vivisezioniamo” l’ultima creatura di Sayaka

Parti e omicidi è una raccolta di quattro racconti ambientati in una Tokyo di un futuro prossimo, ma non così distante come potrebbe sembrare inizialmente. La società è quasi perfettamente in linea con la nostra, se non per qualche aspetto, minimo ma decisivo, che la contraddistingue: etica, legislazione o progresso medico separano noi lettori da quella realtà. E la sensazione di weird deriva da questo: quanto semplice è il passo che permette la distorsione della nostra normalità, senza renderlo distopico.

Non siamo dentro la versione per assassini de Il racconto dell’ancella. Tasso di natalità in decrescita, la resistenza delle vecchie generazioni di fronte a modifiche nelle strutture relazionali, crisi dei matrimoni tradizionali e allungamento della vita grazie al progresso scientifico, sono tutti temi che siamo abituati a trattare e veder narrati dai media moderni. Un’ossessione continua per vita, sesso e morte che sono alla base, per quanto mascherati a volte, della società.  E Murata, in qualche pagina di racconto, immediatamente centra il punto: cosa non siamo disposti a fare per ottenere quello che desideriamo?

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Ecco che il parto diventa unico modo per legalmente uccidere una persona. Perfettamente legale, con il coinvolgimento di burocrati, permessi e cliniche che portano il concetto di rage room a un altro livello, lasciando l’assassino da solo con la propria vittima, sedata perché siamo in una società civile, con la strumentazione richiesta in una stanza asettica. Cosa fare per ottenerlo? Semplice, partorisci dieci vite. Dieci bambini in cambio di una qualsiasi persona: viene così garantito il tasso di natalità, e si ha tutto il tempo di cambiare idea e ritirarsi dal programma, pur avendo contribuito. E Sayaka non si fa limitare dal genere: la medicina ha perfezionato il trapianto uterino; quindi, non è il sesso o l’età che può fermare una persona dall’intenzione di uccidere legalmente. Cosa si prova a conoscere da vicino qualcuno che da giovanissimo è entrato nel programma?

Le “troppie” sono la realtà relazionare della maggior parte della popolazione, ma una vecchia generazione di giudicanti continua a condannarle come se fossero perversioni. Una critica feroce non alla monogamia, ma alla resistenza bigotta di una minima parte della popolazione, che crede di poter influenzare le scelte dell’intera società. E negli occhi della protagonista, nata nella nuova sensibilità, la vera perversione è il sesso tra due persone. E per il lettore con lei, che viene trascinato in queste dinamiche sessuali, voyerista contro la propria volontà.

Il matrimonio di convenienza assume tutto un altro significato: una relazione interamente platonica, per sopravvivere ai costi che aumentano e senza necessità di far sesso. Ma quando arriva il desiderio di volere un figlio? Questo racconto può essere visto come un’analisi ironica di quelli che sono i valori del matrimonio tradizionale, delle limitazioni alla procreazione assistita imposte da una società eteronormata e di come le relazioni platoniche siano uguali, no! forse addirittura migliori delle relazioni amorose.

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Infine, il racconto dal linguaggio più pacifico chiude la lettura. Quando pensi di averle viste (lette) tutte, la scienza ha superato la morte. Chi muore può essere resuscitato, non importa le condizioni del corpo. E chi sente dentro di sé la sensazione di voler abbandonare il piano terrestre deve andare in comune, chiedere un permesso di morte, firmare la richiesta di non resuscitazione, e decidere come morire in autonomia. Una trafila burocratica che fa impallidire l’attuale dichiarazione di donazione degli organi, ma palesemente ispirata ad essa.

E cosa si prova finendo un libro così radicato nella società moderna, che sfiora la realtà, alludendo a possibilissime trasformazioni future? Un’ombra di premonizione negativa, forse?

Il messaggio è chiaro: basta pochissimo per distruggere quelli che sono i pilastri portanti della nostra società. E per farlo non c’è bisogno di una sanguinosa rivoluzione, il disastro può passare dalla legislazione, dai salotti culturali, dalle cliniche mediche. E l’uomo, in quanto animale sociale, non può che adattarsi al flusso delle nuove correnti. Uccideresti, se fosse legale?

Weird books for weird witches: verso Parti e omicidi e oltre

Se avete già divorato l’intera produzione di Sayaka Murata, non disperate, in giro è pieno di libri strani…

La vorace di Chelsea G. Summer potrebbe soddisfare questa fame. Brendan Vidito, per chi legge in inglese, ci regala il suo Pornography for the end of the world, dove lo strano e l’orrore sono concentrati sul corpo umano. Continuando con le raccolte di racconti, Tutte le favolose bestie di Priya Sharma è pronto a turbarvi. Mariana Enriquez, con Le cose che abbiamo perso nel fuoco e I pericoli di fumare a letto, chiede solo di essere letta. 

Jenny Hval, Eliza Clark, Mona Awad: c’è più weird in libreria di quanto sia sano consigliarne. La lettura resta a discrezione di chi vuole essere disturbato.

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