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Pari e dispari: una visione distopica del razzismo

Pari e dispari: una visione distopica del razzismo

la rappresentazione distopica di Malorie Blackman per raccontare la realtà

Quando si parla di romanzi distopici si parla di romanzi ambientati in una società spaventosa e pericolosa in cui non vorremmo mai vivere, anche se è
proprio per questo che le vicende raccontate sono così avvincenti.
Ebbene, anche Pari e Dispari, essendo un distopico, presenta queste caratteristiche. Ma partiamo col raccontare a grandi linee la trama.
Pari e dispari di Malorie Blackman, uscito in Italia l’11 ottobre 2022 per Salani Editoreracconta la storia di Sephy e Callum, amici fin dall’infanzia
nonostante la loro appartenenza a classi diverse. Sephy infatti è una Cross, una
ragazza dalla pelle scura membro della classe al potere nella Comunità
Pangeana, mentre Callum è un nullo: pelle chiara e origini umili.
Cross e nulli si detestano e qualsiasi relazione tra loro è assolutamente
scoraggiata.

I nulli sono considerati “esseri inferiori”: molto raramente ricoprono cariche
importanti, il loro contributo nelle scoperte scientifiche e geografiche non viene
mai menzionato nei testi scolastici; la giustizia non è uguale per tutti e nei
negozi sono controllati a vista come dei ladri.
Quando i due ragazzi si ritrovano a frequentare la stessa scuola, il loro rapporto
fino ad allora indifferente all’odio che permea tra le rispettive classi, viene
messo a dura prova; e mentre nel paese scoppiano rivolte sempre più violente,
le strade di Callum e Sephy si dividono; fino a quando, dopo anni, si ritrovano di
nuovo fianco a fianco, decisi a lottare per scrivere insieme il loro futuro.

I parallelismi tra il razzismo di Pari e Dispari e il mondo reale

Già dalla trama evince chiaramente che la tematica principale di Pari e dispari è il razzismo, che l’autrice esplora attraverso una realtà distopica in cui i neri (Cross) predominano sui bianchi (Nulli). Malorie Blackman racconta infatti vicende molto simili a quelle realmente accadute nella Storia, come la schiavitù e il commercio degli schiavi di origine africana fra il XVI e il XIX secolo oppure le violenze dei poliziotti contro gli afroamericani (basti pensare a George Floyd, Breonna Taylor, Eric Garner, Michael Brown e molti altri), ma lo fa, appunto, “a parti invertite”: invece che subirlo, i neri esercitano atti di razzismo nei confronti dei bianchi. Questi parallelismi sono riscontrabili durante tutta la storia, e non è difficile coglierli. 

Un’ altra cosa su cui vale la pena soffermarsi è la nota dell’autrice alla fine del libro, in cui afferma: “gli scenziati, inventori e pionieri afroamericani menzionati nel capitolo 30 sono realmente esistiti e le loro conquiste sono un dato di fatto. Quando ero sui banchi di scuola non mi hanno mai parlato di nessuno di loro, tranne che di Robert Peary, l’esploratore americano. Vorrei che i miei insegnanti l’avessero fatto. Ma forse, in quel caso, non avrei mai scritto questo libro.” Se ci fermiamo a riflettere, anche a noi a scuola non hanno mai – o quasi mai – menzionato, ad esempio, Matthew Henson (personaggio storico citato nel libro), primo esploratore afroamericano a raggiungere il Polo Nord, o nessun altro dei personaggi realmente esistiti citati dalla scrittrice in questo romanzo.

Malorie Blackman: sguardo sull'autrice

Malorie Blackman nasce a Clapham, Londra, l’8 febbraio 1962. Durante gli studi
esprime il desiderio di diventare insegnante di inglese, ma la sua consapevolezza la porta a riconoscere il suo talento di scrittrice. “Sono solo Malorie Blackman, una scrittrice nera”, così si definisce. Pubblica il suo primo libro Not so stupid nel 1994 e da allora ha scritto più di sessanta libri per bambini, tra cui romanzi, raccolte di racconti, sceneggiature televisive e uno spettacolo teatrale, vincendo più di quindici premi letterari. Il suo libro più premiato è proprio Pari e Dispari (pubblicato nel 2001 con la casa editrice Doubleday e successivamente, nel 2022 con Magazzini Salani) che l’autrice ha raccontato di aver scritto perché desiderava rendere consapevoli i giovani neri che era possibile emanciparsi dal razzismo, e mostrare ai bambini di colore che è possibile diventare padroni della loro vita risolvendo i loro drammi.

Un'opinione personale su Pari e dispari

Il libro è diviso in più parti che scandiscono la narrazione; i capitoli sono
relativamente brevi ed è presente il doppio punto di vista dei protagonisti, che
personalmente ho apprezzato molto perché offre un quadro chiaro e completo
della storia. Non ho apprezzato particolarmente lo stile di scrittura dell’autrice
data la partenza piuttosto lenta, ma nonostante questo, superati i primi capitoli
è stata una lettura piuttosto scorrevole, piacevole e carica di spunti di
riflessione che consiglio vivamente a tutti.
L’ho trovato un romanzo istruttivo ed educativo che mi ha lasciato con le stesse
domande senza risposta di Callum: le cose possono migliorare? Miglioreranno per forza, un giorno?

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