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“La mia ciclotimia ha la coda rossa”, la recensione

“La mia ciclotimia ha la coda rossa”, la recensione

Una graphic novel che parla di salute mentale e di un disturbo poco noto: la ciclotimia

La mia ciclotimia ha la coda rossa è una graphic novel autobiografica, scritta dall’autrice Lou Lubie, la mente che ha dato vita al divertentissimo saggio a fumetto E alla fine muoiono, di cui abbiamo ampliamente parlato in un articolo già pubblicato dedicato alle fiabe, vantando la genialità e l’irriverenza della voce narrante. 

Questa volta però, il fumetto realizzato è decisamente più personale, intimo, nonostante mantenga il tono irriverente e ironico dell’autrice e faccia comunque ridere moltissimo. La storia parla di salute mentale ed in particolare di un disturbo di personalità che l’autrice scoprirà di avere, passando per dubbi, paure, crisi, figure professionali non proprio fantastiche e tantissimi alti e bassi (inside joke che chiariremo più tardi), che rientra tra i disturbi bipolari: parliamo del disturbo ciclotimico, che per semplificare e per ricollegarci al titolo, chiameremo d’ora in avanti ciclotimia.

Di cosa parla La mia ciclotimia ha la coda rossa?

La storia ha inizio dai primi sospetti che l’autrice ha nei confronti della propria condizione, sul funzionamento della propria mente e sulle sofferenze a cui sembra essere destinata. Passando poi per i vari tentativi effettuati nella speranza di ricevere una risposta: le ricerche online sui propri stati d’animo e comportamenti, i diversi pareri di professionisti che tendono a minimizzare la situazione o talvolta ad esasperarla, il sentir dire “cose del genere succedono a tutti“, le diverse ipotesi proposte che non sembrano mai combaciare abbastanza, il bisogno di una risposta e la paura di riceverla. Arrivando ai momenti di crisi, i crolli che sembrano irreparabili, pensieri suicidi, momenti di depressioni alternati a momenti in cui si finge che non ci sia niente di male, la consapevolezza di star convivendo con un mostro di cui non si conosce il volto ma da cui ci si sente divorati e attanagliati. 

Per poi arrivare finalmente ad una possibilità che sembra combaciare quasi esattamente con la condizione dell’autrice ed il successivo inizio di un percorso terapeutico. In La mia ciclotimia ha la coda rossa il percorso di acquisizione di consapevolezza in merito alla ciclotimia dell’autrice, è accompagnato da spiegazioni schematiche, ironiche e precise sulla natura di questo disturbo. La ciclotimia con cui l’autrice scopre di convivere è rappresentata da una non-troppo-simpatica volpe, con cui la protagonista piano piano impara a convivere e che inizia a comprendere. All’interno del testo non mancano informazioni in merito alla ciclotimia dal punto di vista neuroscientifico e clinico, esposte in maniera assolutamente chiara e divertente

Che cos'è la ciclotimia? Ed il disturbo ciclotimico?

La ciclotimia, o disturbo ciclotimico, è un disturbo dell’umore caratterizzato da un’instabilità dell’umore e dell’energia. L’individuo manifesta variazioni dell’umore maggiori e con ampia gamma rispetto ad individui definibili “sani”. 

Ma partiamo dal principio. La personalità degli individui è rappresentata dall’unione di due entità: una parte acquisita, definita carattere, ed una innata, ossia il temperamento. Il temperamento, ereditato geneticamente, dipende dal modo in cui funziona il nostro cervello: l’emotività, il livello di energia ed altri fattori. Gli scienziati negli anno hanno concordato sull’esistenza di sei tipologie di temperamento, tra cui quello ciclotimico, il quale rappresenta circa il 6% della popolazione, presenta un umore variabile e instabile, caratterizzato da un maggiore sensibilità, umore che può variare rapidamente e a volte senza motivazioni apparenti. Il cervello di una persona ciclotimica ha un numero di neurotrasmettitori naturalmente instabile, in particolare la dopamina

Va specificato che non necessariamente avere un temperamento ciclotimico vuol dire sviluppare il disturbo ciclotimico o altre psicopatologie, ma un temperamento ciclotimico (e non solo questa tipologia di temperamento) può sfociare in tali situazioni. 

Il disturbo ciclotimico è caratterizzato da maggiore instabilità, ipersensibilità, incontrollabilità e variazioni dell’umore che vanno da un polo all’altro, sfociando in stati d’animo patologici: ipomania e depressione. I “mood swings” possono verificarsi diverse volte nel corso della giornata, senza intervalli di stabilità. Fa parte delle malattie bipolari, insieme al disturbo bipolare di tipo 1 e di tipo 2, ma i cambiamenti rispetto ai disturbi precedenti, nel disturbo ciclotimico sono più repentini. 

Perché parlare dei disturbi di personalità può davvero cambiare le cose.

Testi come “La mia ciclotimia ha la coda rossa” è necessario che vengano letti e divulgati, per ridimensionare l’opinione generale che si ha dei disturbi mentali, in particolare di quelli dell’umore. Inoltre, strumenti divulgativi accessibili come questo fumetto, possono aiutare ad aumentare la consapevolezza in merito a determinate situazioni, limitando i pregiudizi riguardo i disturbi mentali e coloro che ne soffrono. 

Molti tra coloro con una storia clinico-psicologica rilevante, potrebbero riconoscersi in determinate dinamiche ripresentate all’interno del testo. Come ad esempio l’iniziale ricerca di risposte e gli incontri professionisti che propongono ipotesi assolutamente diverse tra loro, la ricerca di un supporto che sembra non esserci, la percezione di essere incompresi, diversi, di avere qualcosa che non va. Ma in questa graphic novel si parla anche della presa di consapevolezza della propria condizione e della possibilità di una convivenza con la propria volpe, in questo caso rappresentazione della ciclotimia, ma che per un lettore può rappresentare un qualsiasi altro disturbo o una neurodivergenza. Si tratta di una storia che dà grande speranza a chi ha ricevuto una diagnosi psicologica, che suggerisce la possibilità di una convivenza con la propria situazione. Inoltre , nella parte conclusiva, è compresa un’appendice utile creata dall’autrice per poter dare suggerimenti a chi convive con chi soffre di un disturbo bipolare.

 

La potenza della narrazione quando si parla di salute mentale

La lettura, che sia di narrativa o di non-fiction, ha una grande influenza dal punto di vista psicologico sull’individuo, in particolare è uno strumento in grado di influenza l’empatia del lettore. Come si evince da diversi studi effettuati in ambito psicologico, la lettura è in grado di aumentare l’empatia di coloro che leggono storie che permettono un’identificazione ed un maggiore trasporto emotivo e sono in grado di aumentare l’empatia sperimentata nei confronti di gruppi marginalizzati. 

Questa è una delle motivazioni per cui narrazioni come quella presente in “La mia ciclotimia ha la coda rossa” sono necessarie. La narrazione solitamente proposta in merito ai disturbi mentali è spesso una rappresentazione negativa, stereotipata e irrealistica, e si parla sempre delle stesse problematiche. Risulta sempre più necessario, al giorno d’oggi, proporre rappresentazioni utili ad acquisire maggiore consapevolezza, in grado di permettere un’immedesimazione e diffondere speranza senza minimizzare le dinamiche psicopatologiche. Narrazioni come quella presente in “La mia ciclotimia ha la coda rossa” descrivono situazioni realistiche e personali, reali e riconoscibili, in grado di permettere meno stigmatizzazione e marginalizzazione di individui con situazioni simili a quella rappresentata. 

Lettori che potranno amare La mia ciclotimia ha la coda rossa.

La mia ciclotimia ha la coda rossa è un testo che azzarderei a definire fondamentale per coloro che convivono con qualcuno con un disturbo mentale e che consiglio ancor più caldamente a coloro che hanno ricevuto una diagnosi o hanno dubbi a riguardo. La graphic novel dell’autrice Lou Lubie, nella parte informativa sul disturbo è stata curata dalla psicologa clinica Isabelle Leygnac- Solignac, contiene quindi informazioni realistiche, ma ha un intento divulgativo e non scientifico. Resta una storia affascinante sia per chi è “del mestiere”, sia per curiosi, chi desidera approfondire e conoscere il disturbo in questione, sia per chi ha delle domande sulla propria persona, ma in questo caso si consiglia di utilizzare il fumetto con un aiuto, uno strumento comunicativo, non diagnostico.

Spero vivamente che questa graphic novel incontri tanti lettori, abbiamo bisogno di sentir parlare di disturbi mentali in maniera adeguata, quale miglior modo, se non ascoltare chi ne ha uno? 

Nota bene: Ciò che è stato presentato in questo articolo, le informazioni in merito al disturbo ciclotimico, non rappresentano alcuno strumento psicodiagnostico e si discostano da tale rappresentazione. Quanto descritto rappresenta una semplificazione del disturbo scritta da una persona laureata in psicologia, ma non da un professionista del settore (psicologo, psichiatra o psicoterapeuta). Si sconsiglia assolutamente l’autodiagnosi e si suggerisce di contattare un professionista del settore in caso di necessità o di dubbi in merito alla propria condizione personale. 

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