Ho baciato Shara Wheeler, la recensione
Il 13 giugno Casey McQuiston, dopo la fortunatissima pubblicazione di Rosso, bianco & sangue blu, è tornata in libreria con un nuovo romanzo queer edito da Oscar Vault: Ho baciato Shara Wheeler. Una storia che, oltre ad affrontare le problematiche dell’adolescenza, tratta temi di trauma religioso e omofobia.
Ho baciato Shara Wheeler, un'occasione per parlare di omosessualità e religione
Chloe Green ce l’ha quasi fatta. Da quando, quattro anni fa, le sue madri l’hanno fatta trasferire dalla California a False Beach, Alabama, per frequentare la prestigiosa Willowgrove Christian Academy, è dovuta sopravvivere a compagni pettegoli e insegnanti puritani. Ma ora sta per essere eletta miglior studentessa dell’anno, ruolo che le permetterà di tenere il discorso di commiato alla cerimonia dei diplomi. Ha una sola rivale: Shara Wheeler, la perfetta figlia del preside. Ma a poco più di un mese dal grande giorno, Shara, inaspettatamente, bacia Chloe e scompare. Alla disperata ricerca di risposte, Chloe scopre di non essere la sola che Shara ha baciato. Ci sono anche Smith, ovviamente, lo storico fidanzato quarterback di Shara, e Rory, il ragazzaccio che vive lì accanto.
L’unica cosa che accomuna Chloe, Smith e Rory è Shara, e gli enigmatici messaggi che ha lasciato loro: il solo modo per ritrovarla sarà unire le forze e decifrarli. E Chloe ha tutte le intenzioni di riportare la ragazza a casa in tempo per il diploma, per poterla battere in una competizione leale. Per riuscirci, insieme ai suoi improbabili alleati, dovrà districarsi tra feste, rompicapi e biglietti rosa monogrammati, fino a capire che la piccola città di False Beach nasconde più di quanto non sembri. E forse nasconde anche Shara.
La mia opinione su Ho baciato Shara Wheeler
In tutta onestà, Ho baciato Shara Wheeler mi ha parecchio delusa.
Nonostante la trama interessante che mi aveva creato un sacco di aspettative (e che vagamente mi ricordava Come uccidono le brave ragazze, libro su cui abbiamo già fatto una recensione) la lettura si è rivelata a tratti noiosa e quasi banale. La narrazione è infatti piatta, monotona, senza colpi di scena e senza nessuna suspense per quanto riguarda la risoluzione degli enigmi: Chloe, Smith e Rory non fanno in tempo a trovare e leggere un biglietto con un enigma che la soluzione è già lì. La scuola di Agatha Christie a quanto pare non ha aiutato molto l’autrice nelle sue dinamiche investigative.
La protagonista Chloe è un’altra pecca di questo romanzo. Alla continua ricerca di un capro espiatorio per giustificare i suoi comportamenti, che in più di un’occasione mi hanno fatto storcere il naso. Ho baciato Shara Wheeler è inoltre pieno di molte vicende senza senso, che riassumerei in un “ma perché?”, dato che non sono nemmeno funzionali alla trama e danno l’impressione di aver “allungato il brodo con l’acqua”. Per quanto riguarda invece la caratterizzazione dei personaggi, si poteva sicuramente fare di meglio, anche se c’è da dire che non è completamente assente.
Nonostante tutto, però, c’è una nota positiva: la Willowgrove Christian Accademy, che fa da sfondo alle vicende, è una scuola cristiana, con rigide regole di comportamento e abbigliamento e tolleranza quasi zero verso le persone queer. È quindi interessante notare come Chloe, che esprime la sua sessualità liberamente, viene spesso mandata dal preside perché il suo comportamento e/o modo di vestire non vengono ritenuti “adatti al contesto”; ed è interessante notare come i personaggi secondari cerchino di adeguarsi alle regole per paura di non essere accettati, a volte reprimendo e nascondendo il loro reale modo di essere, semplicemente perché quel posto li vuole così, considerando “giusto” e “opportuno” esclusivamente il loro modo di pensare. Per questo motivo che ho scelto di partire dalla recensione di Ho baciato Shara Wheeler per parlare di omosessualità e religione, argomento che ad oggi fa molto discutere.
Ho baciato Shara Wheeler: un'ironica denuncia all'omofobia e alla visione dell'omosessualità da parte della Chiesa
“A voi che leggete, se siete del sud degli Stati Uniti, oppure venite da un contesto religioso Cristiano Evangelico, o appartenente alla Convenzione Battista del sud, riconoscerete facilmente il panorama qui descritto. Gran parte di esso è affrontato con ironia, perché a volte ridere è l’unica opzione che ci rimane. […] Per poter esplorare tutto ciò “Ho baciato Shara Wheeler contiene elementi di trauma religioso e omofobia.”
Questa la nota dell’autrice che introduce alla lettura di Ho baciato Shara Wheeler, ed è su questi argomenti che ho deciso di partire per scrivere un piccolo approfondimento su un grandissimo tema. Inizio col riportare una notizia del 21 giugno scorso: “Cesena, la Diocesi annulla il centro estivo perché l’educatore è gay. Il sindaco: “Inaccettabile, pensavo che il Medioevo fosse alle spalle” (fonte: lastampa.it). Ebbene sì, per quanto questa cosa faccia sgranare gli occhi a dismisura, è un fatto purtroppo realmente accaduto. Vi riporto l’articolo tratto da lastampa.it:
E’ bastato un bacio. Un gesto d’affetto comune tra persone che si amano, ma non per un educatore di un centro parrocchiale a Cesena. Secondo il parroco, l’educatore sarebbe ora «inadatto» per animare il centro estivo parrocchiale, che per questo motivo sarebbe stato addirittura annullato. Una foto postata sui social, a pochi giorni dall’avvio delle attività, secondo quanto riporta l’edizione cesenate del Corriere di Romagna, avrebbe infatti comportato l’annullamento a Cesena di ogni attività. E il «problema» sarebbe proprio l’omosessualità di uno degli educatori dello stesso centro estivo.
Un fatto stigmatizzato dal sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, con post sulla sua pagina Facebook in cui, a corredo della foto della pagina del quotidiano, scrive: «Pensavo che il Medioevo fosse ormai alle nostre spalle e che episodi di discriminazione come questo, inaccettabili, fossero estranei alla nostra città. Evidentemente mi sbagliavo».
Il motivo? L’educatore sarebbe stato ritenuto inadatto poiché di “cattivo esempio per i bambini”. Non voglio aprire una polemica come quella scoppiata sui social, perché altrimenti vi terrei incollati allo schermo per diverse ore, ma ho pensato di portare all’attenzione di voi lettori il modo in cui l’omosessualità viene vista dai diversi credo religiosi ancora oggi, nel 2023.
La visione dell'omosessualità dal punto di vista religioso
CRISTIANESIMO: nel 2013 Papa Francesco ha dimostrato una prima apertura verso la comunità LGBTQIA+, dichiarando in un’intervista che “Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte”. Per contro, però, il Papa ha evidenziato da subito che non può sposare queste coppie in quanto la famiglia è intesa come “padre-madre-figli”. Inoltre, in Italia le associazioni che forniscono le cosiddette “terapie di conversione” sono quasi tutte di matrice cattolica.
Ma cosa sono esattamente le “terapie di conversione”? Le terapie di conversione (o terapie riparative o di riorientamento sessuale) sono pratiche pseudoscientifiche mediante le quali diverse figure professionali (medici, psicologi, educatori, eccetera) tentano di cambiare l’orientamento sessuale di una persona, dall’omosessualità all’eterosessualità; oppure ad eliminare o ridurre il più possibile i suoi desideri al fine di modificare la percezione di sé delle persone queer e di conseguenza modificarne quindi anche l’orientamento sessuale. Per questo tipo di terapia sono state tentate diverse tecniche, come terapie dell’avversione, psicoanalisi, lobotomie, preghiere e terapie religiose come l’esorcismo.
PRESBITERIANI E LUTERANI: molte tra le dottrine e religioni maggiormente diffuse nel mondo assumono una posizione di sbarramento a riguardo. Ma alcune culture e religioni divenute istituzionali hanno riconosciuto l’amore tra persone omosessuali. Tra queste, la Chiesa unita del Canada, la Chiesa Presbiteriana (USA), la Chiesa evangelica luterana del Canada e d’America. E poi ancora la Luterana Chiesa di Svezia, di Danimarca, di Norvegia, d’Islanda. A favore anche la Chiesa protestante nei Paesi Bassi ed infine la Luterana Chiesa evangelica in Germania. In Italia anche la Chiesa Valdese e la Chiesa Anima Universale non sono discriminanti nei confronti della comunità LGBTQIA+, ma ne finanziano anche progetti.
EBRAISMO: i sostenitori ebraici dei diritti LGBTQIA+ nel mondo hanno creato diverse istituzioni all’interno della vita comunitaria per ospitare i parrocchiani LGBTQIA+. Beth Chayim Chadashim, fondata nel 1972 a Los Angeles, è stata la prima sinagoga esplicitamente inclusiva delle persone LGBTQIA+ e riconosciuta dall’ebraismo riformato. Sulla stessa scia ci sono anche le congregazioni non ortodosse, come Congregation Beit Simchat Torah a New York, Bet Mishpachah a Washington e Congregation Or Chadash a Chicago.
ISLAM: l’islam si rifà alle prescrizioni del Corano e agli insegnamenti del profeta Maometto. L’interpretazione corrente principale dei versetti coranici e degli Ḥadīth condannano gli atti sessuali commessi da persone dello stesso sesso. Gli individui trans, invece, vengono maggiormente accettati: il governo iraniano infatti riconosce e permette la riassegnazione chirurgica del sesso e , per i suoi cittadini trans, ne sovvenziona anche la procedura.
Nell’induismo, buddhismo, giainismo e sikhismo, invece, l’omosessualità viene raramente discussa.
Uno sguardo sull'autore
Casey McQuiston nasce in Louisiana nel 1991. Autrice americana di romanzi d’amore nel nuovo genere di narrativa per adulti, è meglio conosciuta per il suo romanzo d’esordio, più venduto del New York Times nel 2019, Rosso, Bianco & Sangue blu, in cui il figlio della prima donna presidente d’America si innamora di un principe d’Inghilterra. Di Rosso, Bianco & Sangue blu, succeduto dalla pubblicazione di Ancora una fermata, è stato anche realizzato un film, uscito per Netflix quest’estate e già amatissimo dal pubblico. La nostra redazione ha fatto uscire sui suoi canali social (Instagram e Tik Tok) dei video reaction al film e un suo commento a voce in cui ne discutiamo un po’! Vi aspettiamo lì per parlarne insieme.