Così è scritto, così si vede: Fabbricante di Lacrime, recensione libro VS film
La favola moderna dalle tinte dark che ha fatto impazzire migliaia di lettori: Fabbricante di Lacrime di Erin Doom arriva su Netflix dopo il successo in libreria. Nati su Wattpad, i capitoli di Erin Doom slittano in classifica per essere sempre tra i più letti, poi l’arrivo della pubblicazione con Magazzini Salani e la conquista del Booktok. Rigel e Nica, con la loro disgraziata storia d’amore, hanno raggiunto i cuori di tantissimi lettori e l’ardore per la loro tragedia è giunto fino a Netflix Italia che ha realizzato il film Fabbricante di Lacrime, subito primo in classifica come film più visto nel mondo.
Cogliamo l’occasione di parlare, aspramente, del successo glorioso di Fabbricante di Lacrime per inaugurare una nuova rubrica qui su Strega in Biblioteca: Così è scritto, così si vede!, una rubrica in cui analizzeremo le trasposizioni cinematografiche dei libri più famosi e non solo. E quale inizio migliore poteva esserci? La storia del lupo Rigel e della delicata farfalla Nica non poteva che essere l’apripista di questa incredibile avventura che ci aspetta. Del resto lo sapranno molto bene i lettori più affiatati e non solo: il libro è sempre meglio del film. Per quanto io, autrice di questo articolo, non sono sempre d’accordo con questa frase, per Fabbricante di Lacrime è proprio il caso di dirlo: il libro è molto meglio del film, con grande sorpresa di tutti.
Attenzione l'articolo contiene numerosi SPOILER su Fabbricante di Lacrime!
Cos’è questo famoso Fabbricante di Lacrime? Anzi, chi è costui?
Fabbricante di Lacrime è il titolo del romanzo d’esordio di Erin Doom, pseudonimo di Matilde. La storia è quella di Nica e Rigel, due ragazzi orfani che sono stati appena adottati da una nuova famiglia, dopo aver vissuto nell’orfanatrofio “Grave” per diversi anni. Il Grave è un luogo terribile, dove non c’era spazio per i sogni e le emozioni, ma solo per lacrime e abusi. Nica è la delicatezza fatta persona: ha le dita delle mani coperte di cerotti perché le piace prendersi cura di insetti e piccoli animali. Rigel è tenebroso, scontroso e di poche parole. L’affidamento mette a dura prova entrambi, volenterosi di essere finalmente parte di una famiglia ma costretti ad abitare accanto, in simbiosi. I due adolescenti, infatti, proprio non si sopportano: Rigel vorrebbe che Nica stesse lontana da lui e lei non capisce perché. Eppure l’uno è per l’altra il suo fabbricante di lacrime, ovvero quella persona per cui non si può fare a meno di struggersi di gioia e terrore. La persona che ci protegge e ci fa del male al contempo. Così viene descritto il Fabbricante di Lacrime, anche se io rimango dell’idea che le uniche lacrime ad essere state fabbricate sono state le mie prima leggendo il libro e poi guardando il film su Netflix, uscito lo scorso 4 aprile sulla piattaforma streaming. E non erano lacrime di commozione.
Fabbricante di Lacrime, libro o film non cambia il cringe
Io capisco, comprendo e constato l’incredibile successo del romanzo Fabbricante di Lacrime di Erin Doom, prima sulla piattaforma Wattpad e poi sugli scaffali delle librerie italiane e internazionali in tempi record. Parliamo di un pubblico di lettrici e lettori molto giovani e affascinati dal ruolo del cattivo ragazzo dal cuore d’oro e della giovane e delicata protagonista da proteggere. Non che questi gusti cambino molto attraverso le generazioni: io sono cresciuta con una crush incredibile per Edward Cullen, il vampiro che sbrilluccica al sole di Twilight. Rigel Wilde è il nuovo Edward Cullen, a detta di Nica “il lupo della sua favola”. Edward era solo un leone pazzo e masochista, Bella l’agnello stupido. Nica, la protagonista e narratrice di Fabbricante di Lacrime, è la farfalla spezzata che si innamora inevitabilmente del suo predatore.
Se, leggendo queste frasi, avete sentito tutto il peso del loro cringe avrete capito lo spessore di una storia come quella di Twilight e come quella di Fabbricante di Lacrime: la nuova storia d’amore di una generazione. Così è visto e così mi sento di descriverlo, perché Fabbricante di Lacrime è stata per settimane, mesi, in cima alle classifiche dei romanzi più venduti negli ultimi 3 anni. Il fatto che sia una storia cringe è di poca importanza per il mercato editoriale, ma non lo è per noi, che quel cringe lo abbiamo avvertito tutto…
Impossibile negarlo: la storia di Rigel e Nica arriva a dei livelli di imbarazzo incredibili. A limite tra il ridere spudoratamente e il chiedersi costantemente “cosa sta succedendo? Perché dovrebbe accadere questa cosa?”. Il delirio provocato da Fabbricante di Lacrime meriterebbe un saggio a parte. La dinamica iniziale è anche carina e motivante: due quasi-fratelli che dicono di odiarsi ma che si attraggono a vicenda in situazioni decisamente poco fraterne… Questi drammi familiari, peccaminosi e privati, giocano sempre una buona partita, specialmente se conditi con un pizzico di enemies-to-lovers: alla mente umana piace giudicare e viziarsi di guilty pleasure. Erin Doom ha deciso di raccontare una storia dalla morale dubbia, centrando in pieno il desiderio recondito di migliaia di lettori di storie tossiche, sbagliate e illecite.
Chiariamo, non è la nuova generazione Booktok a essere una generazione di pruriginosi, ma così è sempre stato: semplicemente questa volta i dati sono molto più evidenti delle precedenti e se volete magari troviamo spazio per approfondire questo argomento.
Parliamo del libro e delle lacrime che ha fabbricato...
Il problema di Fabbricante di Lacrime arriva quando si inizia a leggere il libro. Fabbricante di Lacrime, mi duole spezzare i cuori di migliaia di lettori e lettrici affezionati, è scritto davvero male. Stiamo parlando di un romanzo di più di 600 pagine, in cui si ripetono sempre le stesse situazioni. I dialoghi (imbarazzanti) sono ridondanti e manca un totale sviluppo dei personaggi, che improvvisamente cambiano atteggiamento, senza dare alcuna spiegazione. Accanto al nome di Nica non manca mai la parola “delicatezza”, le inquietanti scene con i suoi adorabili insetti sono numerose e poi ci sono quelle con Rigel, che, neanche a dirlo, suonano come un disco rotto.
Se Nica ha una spaventosa “sindrome da crocerossina“, Rigel non fa di meglio: un cane rabbioso che non ha problemi di decibel vocali. Ironia a parte, Rigel Wilde è decisamente problematico e il fascino da cattivo ragazzo non è bastato per conquistare il mio cuore. La dinamica di coppia è al limite del provocante: al contrario di quello che molti pensano, le scene spicy di Fabbricante di Lacrime sono davvero poche e per nulla invadenti, quasi lasciando nel lettore il desiderio di avere qualcosa in più. Si potevano eliminare decine di scene già viste per darci una bella scena bollente, ma ci dobbiamo accontentare di due protagonisti incompatibili, costretti dalla penna dell’autrice a stare insieme. L’idea (opinabile) è che Nica e Rigel debbano salvarsi a vicenda per proteggersi dalle loro lacrime e dal loro dolore: solo loro sanno cosa hanno passato in orfanatrofio e solo loro sanno perché il loro rapporto è così malsano e tormentato.
E poi è arrivato anche il film: Fabbricante di Lacrime, Netflix's version
Fabbricante di Lacrime esce sulla piattaforma il 4 aprile 2024 e diventa in meno di 5 giorni il film più visto al mondo su Netflix. Produzione italiana, la regia è quella di Alessandro Genovesi e il cast vede protagonisti Simone Baldasseroni, cantante di Amici noto come Biondo, insieme a Caterina Ferioli, giovanissima e alla sua prima importante esperienza (si vede il talento, ma si vede soprattutto che è alle prime armi). Con loro spicca anche il nome di Nicky Passerella, influencer e content creator italiana che nel film ha il ruolo di Billie, un’amica di Nica. Il cast aveva già attirato chiacchiere e disappunti, ma in Così è scritto, così si vede! ci prendiamo l’alto onore e privilegio di guardare prima di giudicare. Abbiamo visto il film Fabbricante di Lacrime, e vi stupirà sapere che ho avuto occasione di guardare per la prima volta nella mia vita un film italiano con i sottotitoli: non capivo neanche una parola di quello che veniva detto.
Fermo restando che i dialoghi sono quelli del libro, alcuni aggiunti altri modificati ma sempre in perfetto stile “tumblr”, le battute di Fabbricante di Lacrime sono orrende. Si tratta di una lunghissima metafora sul lupo cattivo della favola – che Rigel sia il lupo l’avevamo capito tutti, no? – ma il problema più grande è che tutti i dialoghi sono sussurrati, ansimanti. Fabbricante di Lacrime è un film in ASMR fatto con un microfono rotto: non si capisce niente. In particolare quando parla Biondo, ovvero il nostro caro Rigel, che si mangia le parole, urlandone una e biascicando l’altra. Il livello recitativo è quello che ci aspettavamo: ingiudicabile per non essere cattivi, se non per qualche scena degna del premio per la migliore recita scolastica di prima elementare. La scena del coming out (piazzata a caso e lasciata a caso, tra l’altro) e la scena a rallenty sul ponte sono esempi di una teatralità blasfema e inguardabile. Imbarazzante.
I miei commenti poco gentili nei confronti di Fabbricante di Lacrime continuano con la camminata “grissinbon” (chi bazzica tra i meme di Tik Tok sa di cosa sto parlando) di Rigel dopo aver constato che Lionel, uno spasimante di Nica, fosse “in mezzo” mentre stava parlando con la ragazza. Rigel compare dal nulla mentre Lionel si sta presentando e interrompe i convenevoli improvvisamente per poi andarsene via senza voltarsi indietro: durante la presentazione, al “io sono…” di Lionel, che sta per dire a Nica il suo nome, Rigel compare per pronunciare la battuta del secolo “in mezzo”. Altre scene imbarazzanti: le sfuriate di Rigel e le sue leccate al corpo di Nica manco fosse un gelato al cioccolato che si sta sciogliendo in piena estate. Se quella scena doveva stimolare qualcosa, ha stimolato sicuramente il mio disgusto. Il film in generale, invece, ha fabbricato le mie lacrime.
Concludo con un pensiero profondo, una citazione che viene dal cuore: penso che dopo aver visto Fabbricante di Lacrime non permetterò più a nessuno di toccarmi con casualità, mai.
Questa recensione è da premio Pulitzer 😅😅👏👏👏
[…] persone giovani leggere libri. La stessa ragazza che a 16 anni si innamorerà del protagonista di Fabbricante di lacrime probabilmente a 20 proverà a leggere un romanzo di Sally Rooney; a 25 scoprirà Anna Karenina; a […]