Così com’è sempre stato di Claire Lombardo, la recensione
Dopo il successo ottenuto con il suo romanzo d’esordio Mai stati così felici, che diventerà presto una serie tv prodotta da Amy Adams e Laura Dern, Claire Lombardo torna in Italia grazie a Bompiani con il suo secondo romanzo, Così com’è sempre stato. Ambientato nei sobborghi tipici delle perfette famiglie americane, Così com’è sempre stato sviscera le storie di una galleria di personaggi estremamente realistici e di cui si mettono in evidenza soprattutto i difetti, ciò che di fatto ci rende più umani. Ancora una volta, Claire Lombardo si butta a capofitto nella narrazione famigliare, questa volta abbandonando il racconto corale in favore del punto di vista dell’unica protagonista, Julia.
La trama di Così com'è sempre stato
“Amare è più facile per chi ha conosciuto l’affetto, per chi ha imparato a ricambiare l’amore ricevuto.”
Julia è cresciuta con la consapevolezza di essere diversa e che qualcosa dentro di lei non funziona come dovrebbe. Trascorre l’infanzia con Anita, una madre dura e distratta che l’ha avuta da giovane e che all’improvviso si ritrova sola nel portare il peso di una figlia da educare e mantenere, e i vent’anni tra l’adolescenza e la prima età adulta a vagare senza meta, spinta dall’impulso e dal rancore nei confronti di una madre e di un mondo che non sembrano capirla. Si accontenta di lavori casuali e di incontri casuali, finché non arriva Mark, che l’accetta e la ama così com’è. Mark è un porto sicuro in cui Julia decide di mollare l’ancora e che le porterà prima Ben e poi Alma, i suoi figli. L’arrivo del primogenito la investe di un amore smisurato e totalizzante che la lascia senza fiato e la lega ai bisogni di quella creatura minuscola, mettendo in secondo piano i suoi. Ma Julia improvvisamente perde l’equilibrio: l’ancora nel porto sicuro di Mark sembra non bastare più a tenerla sulla terra.
È allora che incontra Helen Russo, una signora ricca, elegante e infinitamente generosa che la accoglie nella sua grande casa, dove piano piano Julia si ritaglia un posto tutto per sé. Ma è successo qualcosa che rompe tutti gli equilibri che Julia si era creata, qualcosa con cui Julia, dopo anni, deve ancora fare i conti. La Julia di oggi sembra avere tutto ciò che aveva invidiato a Helen anni prima: una bella casa nei sobborghi, un marito che la adora e due figli. Eppure, il passato pretende che Julia venga finalmente a patti con Mark, con i figli e con se stessa.
Julia: una protagonista estremamente controversa
“Non è una cattiva persona, solo che ogni tanto non è brava a essere una persona.”
È in questa frase che Claire Lombardo racchiude tutto ciò che è la protagonista di Così com’è sempre stato. Una donna controversa, che il lettore fatica a comprendere appieno ma che allo stesso tempo vive delle esperienze e commette degli errori in cui tante si possono riconoscere. Julia tocca con mano la sensazione di totale inadeguatezza che investe spesso le donne appena diventate madri. Nessuno ti dice come essere una brava madre, nessuno ti racconta della sensazione di essere strappata dal tuo baricentro ed essere ricollocata in un luogo sconosciuto, il baricentro dove si concentrano tutti i bisogni di tuo figlio. Nessuno ti dice che la gravidanza è dura, ma nemmeno che ciò che viene dopo è peggio. Nessuno ti prepara al sentirti un’estranea nella tua stessa pelle e nessuno ti dice che potresti sentire diversa anche la pelle di tuo marito. Semplicemente non sei pronta, ma devi esserlo.
Julia è una donna anaffettiva, incapace di rapportarsi con gli altri. È profondamente insoddisfatta della sua vita e della tranquillità domestica che Mark le ha dato, e il suo rapporto così controverso ma totalizzante con la maternità è sicuramente un tema che permea tutto il libro. Sono tutti aspetti di Julia che il lettore ha la possibilità di comprendere e di spiegarsi perché l’autrice dà un quadro abbastanza preciso del vissuto della sua protagonista, che comunque non è abbastanza per fare di lei un personaggio amabile e con cui empatizzare. La sensazione che ha il lettore è che Julia ami mandare tutto all’aria, rovinarsi con le sue stesse mani e trovare disperatamente qualcosa che non va nella sua vita per giustificare gli errori che commette: questo fa quasi di lei una protagonista che si potrebbe inscrivere nel filone delle sad hot girls letterarie di cui oggi leggiamo sempre di più. Questo aspetto del suo carattere fa sì che tutte le persone che le ruotano attorno, marito, figli, le poche amiche che ha e la sua stessa madre, non abbiano idea di come comportarsi con lei. L’impressione è che siano costantemente costretti a camminare in punta di piedi, in attesa del giorno in cui imploderà.
I pro e i contro di Così com'è sempre stato
Il motivo principale per cui vale assolutamente la pena di leggere questo romanzo è la scrittura di Claire Lombardo, che si dimostra abilissima come narratrice della famiglia e delle inquietudini dei suoi personaggi, rendendo la storia avvincente nonostante la protagonista sia costantemente in preda all’apatia. Ciò che invece mi ha lasciato con l’amaro in bocca è stato sicuramente quello che doveva essere “il prima e il dopo Helen Russo”, una parentesi nella vita di Julia che mi aspettavo più eclatante e soprattutto mi aspettavo avesse delle conseguenze totalmente differenti da quelle che poi sono state. La parte centrale risulta così essere lenta e troppo ripetitiva, rovinando le bellissime premesse con cui il romanzo invece si apre.
Così com’è sempre stato subisce forse un po’ il colpo del successo del primo libro, che ha alzato inevitabilmente le aspettative, ma riesce a difendersi bene, nonostante i difetti e le mancanze nella narrazione. Se non conoscete l’autrice potrebbe essere la giusta occasione per approcciarsi ai suoi lavori, mentre se avete letto Mai stati così felici non vi resta che recuperare questo suo secondo romanzo e magari fare un confronto tra i due.