All of Us Strangers, la recensione del film
All of Us Strangers, in italiano solo Estranei, è il nuovo film del regista Andrew Haigh, prodotto da Searchlight Pictures. Il cast del film è eccezionale e noto al pubblico della moderna serialità: il ruolo di Adam è affidato a Andrew Scott (Fleabag, Sherlock); ad accompagnarlo sono Harry, interpretato da Paul Mescal (Normal People, Aftersun), e i suoi genitori, rispettivamente Claire Foy (The Crown) e Jamie Bell (Billy Elliot). All of Us Strangers ha già conquistato svariati riconoscimenti, tra cui il premio come miglior film indipendente ai British Indipendent Film Award, mentre Andrew Scott e Paul Mescal sono stati entrambi premiati come attore dell’anno ai London Critics Choice Film Awards, Mescal in particolare come attore irlandese. Il film All of Us Strangers – Estranei sarà disponibile dal 29 febbraio nei cinema italiani.
Un libro per due film
Il film All of Us Strangers – Estranei è liberamente ispirato dal libro Estranei di Taichi Yamada del 1987, pubblicato per la prima volta in Italia solo nel 2005 e da cui già un altro regista, Nobuhiko Obayashi, ne aveva realizzato il film The Discarnates, del 1988. Questa volta, il passaggio di testimone è per il regista e sceneggiatore britannico Andrew Haigh, che realizza la propria personale versione di All of Us Strangers, spostando la storia in Europa, in Inghilterra in particolare, e ai giorni nostri, dando un sguardo molto intimo e privato alla solitudine di Adam. Ma la vera rivoluzione che realizza la sceneggiatura di Andrew Haigh è la resa queer del rapporto tra Adam e Harry: quest’ultimo nel romanzo originale è una donna.
All of Us Strangers è una storia sulla solitudine
All of Us Strangers – Estranei è un film malinconico. Qualcuno direbbe che è un film di fantasmi, che ricorda vagamente altri titoli, come Ghost (1990) o il simpatico film di Tim Burton Beetlejuice – Spiritello Porcello (1988). Il film del regista Andrew Haigh arriva addosso allo spettatore in maniera delicata e improvvisa allo stesso tempo, presentando la solitudine devastante di Adam, che vive in un tempo sospeso tra il presente e il passato, tra i ricordi che non lo lasciano mai andare via.
Adam, interpretato da Andrew Scott, è uno scenografo per la televisione. Vive da solo e le sue giornate trascorrono guardando un vecchio programma alla televisione. Una sera il suo vicino di casa Harry, volto di Paul Mescal, si presenta alla sua porta ubriaco, chiedendogli di passare la notte insieme. Adam rifiuta l’invito perché attanagliato da un dolore troppo grande: per accogliere il romanticismo nella sua vita deve prima elaborare il lutto dei suoi genitori, scomparsi per un incidente stradale quando lui era ancora un bambino. Anche se ora Adam, il protagonista di All of Us Strangers, è cresciuto ed è un uomo adulto, il dolore e la sofferenza infantile continuano a percuoterlo, tanto che torna sempre alla casa dei suoi genitori, dove continua a vederli e raccontargli la sua vita, mentre loro, confusi e distratti, continuano ad amare incondizionatamente il loro bambino, che ora ha bisogno di crescere.
L'amore della tristezza in All of Us Strangers
All of Us Strangers è un film triste, che inevitabilmente lascia il magone nel cuore, tanto da rendere difficile non commuoversi di fronte alla disperata storia di fantasmi che viene raccontata: Adam vede, vive e parla quotidianamente con i fantasmi. Gli spiriti dei suoi genitori diventano una presenza fissa delle sue giornate, anche se loro sono bloccati nel tempo e nei ricordi di una vita che non c’è più: gli chiedono dell’AIDS come se fosse una malattia appena scoperta, si scusano con lui per averlo lasciato piangere e non essere stati degli eccellenti genitori, lo confortano e lo supportano. Lo amano. Quando scoprono che loro figlio è gay, restano confusi ma non per questo lo amano meno, anzi gli mostrano tutto il loro affetto e attenzione, incoraggiandolo a lasciarli andare: se Adam si allontanerà dai ricordi e dai fantasmi dei suoi genitori, riuscirà ad accogliere l’amore nuovo e presente che si merita e che lo sta aspettando. Ma la solitudine di Adam non è facile da sconfiggere: vive una seconda realtà, un versione fantastica e idealizzata della sua stessa vita, che però viene sempre circondata da un’onda meschina di tristezza che non lo lascia mai andare.
Il fantasma del dolore sposa il fantasma dell'amore
Una storia di fantasmi, di tristezza e d’amore: così si potrebbe riassumere All of Us Strangers – Estranei di Andrew Haigh. I capitani della scena sono Adam e Harry, magistrali gli attori che li portano in vita sullo schermo, donando complessità ed emotività romantica a due personaggi soli, tristi e dispersi nel mare della vita. Adam soprattutto, ma Harry lo segue a ruota, gravita sulla ruota dei ricordi, si lascia cullare dalla malinconia delle carezze della madre. Ma quelle carezze sono ormai fredde, inesistenti e legate a un nebuloso ricordo, e cerca nuove mani che lo possano coccolare: sono quelle di Harry, estraneo alla quiete e padrone del caos, che lo portano a una nuova consapevolezza di sè, con vizi e valori annessi, in primis il valore del coming out.
Scene strazianti ma necessarie per espiare le colpe e riscoprirsi vivi, è ricco di questi momenti il film di Andrew Haigh , un film cupo e mesto, che intreccia i ricordi passati al presente invisibile: il tempo di Adam si è fermato e anche quello dello spettatore si immobilizza durante la devastante – incredibile – visione del film. Che sia solo un’illusione spiritica è difficile da dirsi, sembra tutto così reale e tangibile, tanto da creare una prima confusione che si tramuta velocemente invece in triste consapevolezza di quei fantasmi e quei ricordi che tutti condividiamo.
Una dolorosa storia d'amore
L’ultimo film di Andrew Haigh, con un cast ridotto al minimo essenziale ma non per questo meno eccezionale, è una dolorosa storia d’amore: soffocante e ricco di sofferenza. Il protagonista, Adam ci rende partecipi del suo lutto interiore, rende vivi i suoi fantasmi e inganna chiunque che vada tutto bene. Il suo dolore è visibile nei suoi mesti sguardi, testa bassa e spalle incurvate, ma lo nasconde bene dietro a timidi sorrisi e una vana speranza di riprendersi. Harry d’altro canto è la luce, l’amore che cercava e che Adam ha sempre voluto, il suo sogno diventato realtà. Ma la realtà a volte non è altro che l’ennesima fonte di estremo dolore: Adam è destinato ad amare da solo, gli resta solo la solitudine da amare e la sua è una consapevolezza che si fa largo pian piano in All of Us Strangers, senza lasciare possibilità alle lacrime di trattenersi.
Il potere dell'amore a volte non è abbastanza
Una nota di merito è necessaria per la colonna portante del film All of Us Strangers – Estranei, ovvero la canzone The Power of Love della band Frankie Goes to Hollywood, nonché un gruppo leggendario per il loro contributo alla community LGBQIA+ negli anni ’80. Il brano The Power of Love è un inno d’amore ricco di passione. Si tratta di una delle canzoni d’amore più romantiche e più trasgressive mai state scritte e in maniera inevitabile descrive perfettamente il cruciale rapporto tra Adam e Harry, intriso di romanticismo erotico e disperata sofferenza per un sogno da cui non ci si è mai svegliati. L’unico modo per accorgersi del sogno è accorgersi di poter amare e di poter essere amati, ma a volte questa consapevolezza arriva quando il sogno è già tristemente svanito ed è diventato un incubo. Vi lasciamo con l’ascolto del brano, che quasi certamente dopo aver visto il film All of Us Strangers avrà tutt’un altro suono e significato.