LOL – Essere nerd nel 1800: Ludovico II di Baviera
Eccoci giunti al secondo sabato del mese, il che su Strega in Biblioteca significa solo una cosa: l’uscita di un episodio di LOL-Lampoon of Literature, la rubrica in cui ce la spassiamo alle spese dei grandi personaggi della letteratura, in cui sfottiamo insieme i seriosi protagonisti dei libri di Storia e in cui sdrammatizziamo la grande falsità comunemente riconosciuta che Storia e Letteratura sono ambiti noiosi! Nello scorso episodio abbiamo avuto ampiamente modo di sfatare il mito d’autorità che ruota intorno ai drammaturgi elisabettiani, scapestrati e litigiosi personaggi che non risparmiavano a nessuna delle loro opere sconcezze di ogni genere! Oggi invece abbiamo a che fare con un periodo storico totalmente diverso e con un personaggio che di sconcezze forse se ne intendeva poco: Ludovico II di Baviera, uno dei più famosi nerd della Storia europea.
Il nerd degli anni '80
Al giorno d’oggi tutti sappiamo chi siano i cosiddetti “nerd”.
Persone generalmente stereotipate in caricature goffe, personalità timide ma con una spiccata intelligenza e, generalmente, una passione preponderante per un determinato prodotto cinematografico e fumettistico.
Il nerd, in breve, sa tutto su Spider-Man, Batman o Star Trek.
Il termine “nerd” ha sempre avuto una connotazione dispregiativa ma, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, si è iniziato un processo di riappropriazione di questo termine come dimostra il film del 1984 di Jeff Kanew, La rivincita dei nerds, in cui gli stereotipi sono estremizzati, sia sulla figura del nerd che sui loro antagonisti sportivi.
Nel film, due adolescenti entrano nel prestigioso Adam’s College, scoprono presto la loro “condizione” di nerd e vengono sottoposti alle angherie del gruppo leader “Alpha Beta”, costituito dalla locale squadra di football americano.
I nerd, quindi, assieme ad altri ragazzi, decidono di costituire la loro confraternita, “Lambda Lambda Lambda”, e nonostante gli scherzi pessimi da parte degli Alpha, riescono ad emergere avvalendosi della loro intelligenza, vincendo le elezioni scolastiche ed arrivando a sedere al Consiglio Greco, massima autorità studentesca. Gli “Alpha Beta” indignati, tentano un’ultima azione di forza ma tutto il College è ormai dalla parte dei “Tri-Lambda”, osannandoli.
Lo stereotipo nei prodotti di massa
Un famoso esempio di nerd è l’Uomo dei fumetti presente nel cartone animato I Simpson, appassionato di fumetti, film e serie TV.
Così come il personaggio Simon Lewis della serie Shadowhunters, il cui humor spesso si basa su riferimenti a film o videogiochi.
Agli inizi degli anni 2000 si è continuata poi la narrativa di rivincita dei nerd, i cui esempi più importanti sono la serie televisiva Chuck e The Big Bang Theory. La prima ha come protagonista un nerd, esperto di computer che lavora infatti per la Nerd Herd ed è inoltre un appassionato di videogame. Lo stesso Zachary Levi, che nel telefilm interpreta il protagonista, si definisce nerd, e proprio per questo ha creato una delle più grandi community nerd esistenti, cioè The Nerd Machine. The Big Bang Theory, invece, ha come protagonisti quattro nerd, Sheldon, Leonard, Howard e Rajesh, divisi tra il loro lavoro di fisici teorici e la lettura di fumetti, partite a videogame e giochi di ruolo, e la visione di film e serie TV, soprattutto di fantascienza e relativi ai supereroi.
I nerd, però sebbene abbiano la loro rappresentazione perlopiù nella figura maschile, hanno la loro controparte femminile, come si può vedere in The Big Bang Theory con il personaggio di Amy, ad esempio, ma, ancora prima, nel cartone animato Scooby-Doo, rappresentata da Velma Dinkley.
Negli ultimi anni, poi, la cultura nerd è stata rilanciata da serie tv come Stranger Things in cui vediamo proprio i protagonisti che nella prima puntata giocano a quello che è considerato IL gioco da nerd: Dungeons & Dragons.
La loro essenza nerd si è poi consolidata quando, nell’ultima stagione, hanno ottenuto un nuovo Dungeon Master (colui che guida i giocatori nel corso della storia): Eddie Munson.
Il primo nerd della storia
Facendo un passo indietro, però, i nerd sono sempre esistiti, soprattutto legati alla connotazione di “appassionati di un qualche prodotto di massa” (che sia letterario o cinematografico). Al giorno d’oggi questa passione sfocia spesso in un afflato da collezionista, che fa del nerd il principale possessore di ricostruzioni di oggetti di scena e action figure dei loro personaggi del cuore.
Prima di arrivare alla società consumistica odierna, però, i nerd come davano sfogo alla loro passione?
Beh, è arrivato il momento di raccontare la storia di Ludovico II di Baviera. Una personalità un po’ particolare, non molto avvezza alla vita sociale della corte. Promotore del sapere, il re aveva una particolare predilezione per Wagner e infatti aiutò il compositore a pagare i suoi ingenti debiti. La sua ammirazione per Wagner però non finisce qui. Il re diede sfogo alla sua passione per il compositore facendo radere al suolo una vecchia fortezza medievale ed ergendo al suo posto il magnifico e imponente Castello di Neuschwanstein (Castello del Cavaliere del cigno). Si potrebbe pensare di non avere idea di come sia fatto il castello ma in realtà lo abbiamo già visto svariate volte senza rendercene conto. Di fatto, questo fu il castello fiabesco che ispirò Walt Disney.
A sinistra il castello di Ludovico di Baviera, a destra quello di Walt Disney.
Già il nome è un diretto riferimento ad un’opera di Wagner e in particolare a Lohegrin, figlio di Parsifal, che si sposta su una barca trainata da un cigno. Ludovico affidò la costruzione del castello a Christian Jank, che non era un architetto ma bensì uno scenografo teatrale. L’interno del castello è quindi completamente ornato di affreschi e statue ispirate – ovviamente – alle opere di Wagner e, giusto per non farsi mancare niente, installò persino una grotta ispirata alla grotta del drago presente in Sigfrido, in cui all’interno vi sono stalattiti, stalagmiti e una cascata (che rappresenta il fiume Reno).
La storia di Ludovico non ha però un finale felice. Il sovrano di fatti veniva chiamato “il re pazzo” e alcuni sostenevano di averlo sentito parlare ai muri. Prima della fine dei lavori, ebbe la diagnosi di paranoia e fu confinato nel castello di Berg. Morì in circostanze misteriose e le interpretazioni della diagnosi medica restano controverse. La sua eredità però svetta ancora fiera ed è ormai diventata una meta turistica estremamente apprezzata, non solo dai nerd, ma da tutto il mondo.
E voi se foste dei sovrani dareste libero sfogo alle vostre passioni da nerd? Noi della Redazione un ufficio costruito sulla falsa riga di Roccia del Drago lo abiteremmo molto volentieri!