OPINIONISTA
Bussola letteraria: guida allo SteamPunk

Bussola letteraria: guida allo SteamPunk

Una delle correnti narrative meno conosciute ma al tempo stesso più affascinanti della speculative fiction è quella dello Steampunk, sottogenere che nasce tra le schiere della fantascienza ma che negli ultimi anni si è diffuso anche nel fantasy e la cui estetica peculiare ha contribuito a renderlo sempre più conosciuto in tutto il mondo.

Quando pensiamo alla fantascienza ciò a cui pensiamo a primo impatto è l’evoluzione tecnologica, i mondi futuristici e insensati che potrebbero concretizzarsi con l’avanzare impetuoso del progresso e della conoscenza umana. Tuttavia quando pensiamo alla narrativa steampunk non possiamo fare a meno di notare che essa tragga ispirazione più dal ricordo del passato rispetto alla teorizzazione del futuro.

What the past would look like if the future had happened sooner?”

COS’È LO STEAMPUNK? LE RADICI DEL GENERE

Partiamo dal principio: che cos’è nel concreto lo Steampunk?

Il termine indica tutte quelle storie fantastiche ambientate in un’epoca passata, spesso riconducibile all’età vittoriana, in cui la tecnologia si è evoluta con largo anticipo rispetto alla realtà e viene alimentata dalla forza motrice del vapore. In un mondo Steampunk si assiste al trionfo della meccanica: le macchine sono imponenti strutture i cui ingranaggi si muovono perfettamente per mantenere l’ordine dell’intero sistema, e ciò avviene nella tecnologia così come nel tessuto sociale.

La parola “steampunk” nasce tra gli anni ’80 e ’90 e viene coniata da K.W. Jeter, autore di romanzi di fantascienza di ispirazione Wellsiana che cercava un termine unico a cui associare le opere di Tim Powers e James Blaylock, nonché il suo stesso romanzo Le Macchine Infernali. I romanzi da tenere in considerazione per parlare delle origini del genere sono La macchina della realtà di William Gibson (l’esponente più autorevole del cyberpunk e autore della famosa Trilogia dello Sprawl, di cui fa parte il romanzo di culto Neuromante) e Bruce Sterling; La trilogia Steampunk di Paul Di Filippo, raccolta di tre romanzi brevi tutti accomunati da questa estetica; mentre tra le opere che hanno consolidato il genere e hanno contribuito a renderlo pop vi è il fumetto cult La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore.

Tutte queste opere vengono considerate i pilastri del sottogenere, ma esso trae linfa vitale da tempi ancor più remoti.

VERNE E WELLS: AUTORI DI UN GENERE INESISTENTE

I Precursori del genere possono essere considerati due romanzi classici della fantascienza: La Macchina del Tempo di H.G. Wells e Ventimila Leghe sotto i mari di Jules Verne. Il romanzo di Wells è ambientato a fine ottocento e ha come protagonista un brillante inventore che racconta di aver costruito un macchinario in grado di viaggiare nel tempo; per tutto il libro il protagonista narra le sue avventure nel 802.721, anno in cui l’umanità si è riorganizzata in uno stato quasi primitivo e gli esseri umani sono minacciati da creature mostruose chiamati Morlock. L’opera di Verne, ambientata nel 1866, ha invece come protagonista il professor Arronax, naturalista parigino che parte per una spedizione in mare alla ricerca di un misterioso cetaceo che sembra stare affondando le navi che incontra sul suo cammino; all’incontro con il misterioso “mostro” anche la nave di Arronax viene affondata ma il professore, il suo domestico Conseil e il fiociniere Ned Land vengono tratti in salvo dal vero responsabile del naufragio: il Capitano Nemo, carismatico capitano del Nautilus, un sottomarino che non è altro che un capolavoro d’ingegneria.

Questi romanzi vengono oggi indicati come precursori del genere innanzitutto perché ne hanno influenzato pesantemente l’estetica: la società “vittoriana” dei romanzi steampunk è sempre caratterizzata da capolavori di ingegneria irrealizzabili, macchine di straordinaria potenza con ingranaggi e parti meccaniche a vista, meccanismi a orologeria e a vapore; ma soprattutto per la presenza di storie con al centro imprese straordinarie portate avanti da protagonisti che non rifiutano mai l’avventura. Insomma, Verne e Wells hanno scritto due romanzi di un genere che ai loro tempi ancora non esisteva!

MOLTO PIÙ DI UN’ESTETICA: LE TEMATICHE

Benché questi romanzi abbiano diverse differenze l’uno dall’altro, in entrambi spicca il tema del progresso, esso in entrambe le opere è percepito in maniera positiva e questa visione prende a piene mani dalla dottrina positivista, la quale afferma che, attraverso la scienza, l’essere umano – il vero protagonista – possa scoprire cose straordinarie, addirittura leggendarie: la scoperta di Atlantide da parte del Capitano Nemo e dell’equipaggio del Nautilus, e l’esplorazione di un’epoca futura dell’inventore di Wells sono le espressioni massime di questa visione positivista del progresso: ecco che esso è il vero fine ultimo dell’umanità.

 “L’Amore per principio e l’Ordine per fondamento; il Progresso per fine”

 

-Aguste Comte

Tra gli altri temi che caratterizzano il genere ci sono l’evoluzione tecnologica e la sua degenerazione, la ricerca di avventura e le differenze tra classi sociali. Abbiamo già accennato a quanto la tecnologia sia importante per la narrativa steampunk partendo dai romanzi che hanno plasmato il genere, ma è nelle opere contemporanee che questo aspetto viene approfondito in maniera più estrema e intrigante, oltre che nella sua accezione più distruttiva.

Parlare di “progresso distruttivo” potrebbe sembrare un controsenso, eppure uno dei poteri della speculative fiction è quello di mettere davanti ai nostri occhi alcune delle più grandi domande che potremmo mai porci, una di queste riguarda il nostro rapporto con la tecnologia: chiediamoci quanto in là saremmo disposti a spingerci per raggiungere quello che chiamiamo progresso, e soprattutto, a cosa saremmo disposti a rinunciare per realizzarlo.

QUANDO IL PROGRESSO DISTRUGGE: IL QUARTETTO DELLE MACCHINE MORTALI

Uno dei romanzi che meglio riesce a rappresentare la degenerazione del progresso in un mondo totalmente steampunk è Macchine Mortali di Philip Reeve, primo di una tetralogia post-apocalittica conosciuta in tutto il mondo. L’intera saga è ambientata in un mondo distrutto da un olocausto nucleare: la Terra ha ormai esaurito le sue risorse e il suolo è costantemente minacciato da scosse di terremoto e disastri naturali di ogni genere essendo arrivato il tanto temuto disastro climatico. I pochi umani sopravvissuti riorganizzano l’assetto urbanistico delle città sollevandole da terra e dotandole di ruote e cingoli perché si possano spostare agevolmente sul terreno impervio. Gli abitanti delle città mobili (chiamate “città trazioniste”) hanno un solo obbiettivo: sopravvivere, e per farlo sono disposti a tutto, anche a divorare le città più piccole inglobandole e riducendo in schiavitù i loro abitanti. Tutto il mondo di Macchine Mortali si basa su una dottrina fantastica che prende il nome di “Darwinismo Urbano” che, com’è intuibile dal nome, prende spunto dalla teoria dell’evoluzione di Darwin secondo cui solo la specie più forte riesce a sopravvivere.

Nella saga di Philip Reeve troviamo un ottimo esempio di romanzo steampunk in cui il genere, che già è di grandissimo impatto per la sua identità visiva, esprime appieno tutto il suo potenziale arrivando a trattare temi di grande importanza come la crisi climatica, le differenze sociali e la brutalità di un mondo distrutto con una crudezza non comune a libri destinati a un target giovane. La profondità dei personaggi che si muovono in questo mondo caotico eppure allo stesso tempo ordinato in maniera così coerente lascia davvero senza parole. Una perla da recuperare non solo per gli appassionati del genere ma anche per coloro che vi si approcciano per la prima volta.

OLTRE LA FANTASCIENZA: IL FANTASY STEAMPUNK

Così come il progresso non smette mai la sua avanzata, anche lo Steampunk nel tempo è cresciuto, si è evoluto e ha allargato i propri orizzonti passando dall’essere solo prerogativa della fantascienza all’essere un valido sottogenere anche per storie fantasy di grande impatto. Nei fantasy steampunk oltre alle solite caratteristiche che abbiamo già delineato (ambientazione vittoriana, macchinari sensazionali, avventure) si aggiunge l’elemento magico che può essere più o meno evidente a seconda della storia che viene raccontata e può essere presentato in molti modi diversi.

Un esempio di genere molto conosciuto e apprezzato è Perdido Steet Station di China Miéville. Il romanzo narra le avventure dello scienziato Isaac Dan der Grimnebulin nella città di New Crobuzon, un luogo in cui convivono esseri umani e creature fantastiche di ogni tipo – da insetti antropomorfi a predatori che si nutrono dei sogni e delle paure delle persone. La magia nel mondo di Perdido Street Station è molto sfaccettata e si intreccia perfettamente con la tecnologia del luogo in quanto alcune macchine della storia funzionano proprio grazie ad essa; si pratica inoltre la taumaturgia, arte magica medica che nel romanzo viene trattata come una vera e propria scienza. La creazione di un mondo sfaccettato pieno di creature fantastiche e l’unione con elementi steampunk hanno contribuito a rendere China Miéville uno degli autori di punta del fantasy steampunk contemporaneo.

DUE STEAMPUNK MADE IN ITALY APPROVATI DA STREGA IN BIBLIOTECA!

Lo steampunk ha fatto breccia anche nei cuori dei nostri autori italiani quindi, per concludere in bellezza questo viaggio nel genere, vi consiglio di recuperare i romanzi di due bravissimi esordienti:

Molto vapore per nulla di Stefano Ottaviani: un altro esempio di fantasy steampunk. Ambientato in una Londra vittoriana in cui il potere è in mano ai vampiri mentre umani e creature magiche vivono insieme in una polveriera che sembra sul punto di esplodere, l’avventuriero senza speranza Harvey Langston viene ingaggiato dalla nobile Catherine Webster per fare luce sulla scomparsa di suo padre. La missione è pericolosa e sembra avere a che fare con la classe industriale di Londra, pronta a tutto per favorire l’avanzata del progresso. Le limitate capacità magiche di Langston danno il via a situazioni al limite del comico e gli elementi steampunk si uniscono in maniera perfetta agli elementi magici creando un romanzo divertente e innovativo come pochi.

Il Depositario dell’Eco di Carlotta Martello: su questa nuova uscita abbiamo parlato molto sia in una recensione sia nella live intervista con l’autrice ma era davvero d’obbligo inserirla anche qui come ulteriore consiglio di lettura. Un romanzo d’avventura in piena regola con viaggi straordinari, ambientazioni steampunk delineate perfettamente e un cast di personaggi a cui è impossibile non affezionarsi. (per saperne di più leggete la recensione)

Entrambi i romanzi sono ottimi esordi, libri che sono riusciti a dare il giusto lustro a un genere affascinante che merita di essere scoperto!

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