Emilia Pérez: un musical come non lo abbiamo mai visto
Uscito al cinema il 9 gennaio 2025, ma presentato in anteprima al Festival di Cannes, Emilia Pérez è l’ultimo film del regista Jacques Audiard. Nel cast una formidabile Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana e anche Selena Gomez. Ad oggi, la pellicola conta ben 13 candidature ai Premi Oscar.
La trama in breve (senza spoiler)
Rita è un avvocata al servizio di un grande studio, invischiata nella difesa di molti criminali. Un giorno riceve un’offerta del tutto inaspettata: aiutare un potente boss del cartello messicano della droga a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre. Rita decide di accettare l’incarico, ignara del fatto che questa scelta cambierà per sempre la vita sua e di molti.
La musica come linguaggio espressivo
Jacques Audiard mescola qui diversi livelli di linguaggio, fondendo tra di loro il genere gangster al musical, passando per il film politico e una rivendicazione transgender. Il film infatti è a tutti gli effetti un musical, i cui temi però sono insoliti per questo genere: narcotraffico, criminalità e corruzione. Le musiche hanno sonorità contemporanee ma che rimandano anche alla tradizione e ci permettono di viaggiare nell’interiorità dei personaggi e nei loro spazi. La colonna sonora strumentale di Clément Ducol si unisce alla selezione di brani della cantante Camille. Le due musiciste hanno composto i testi delle canzoni insieme al regista. Una delle canzoni, Mi Camino, è interpretata da Selena Gomez.
Il genere del musical, singolare e divisivo, ben si presta al tema della transizione, non soltanto di genere, ma anche umana ed introspettiva. Il ritmo della musica e del ballo generano movimento e cambiamento, coinvolgendo il pubblico in un vortice di ritualità e corporeità. Unito a palettes di colori molto forti e cariche di contrasti, poi, l’aspetto coreografico di Emilia Pérez, volutamente teatrale, crea atmosfere drammatiche e d’effetto, efficace nel sottolineare i tratti più oscuri di ogni personaggio.
Diverse tipologie di femminilità
Uno degli aspetti sicuramente più interessanti del film è la rappresentazione molto sfaccettata della femminilità, non soltanto perché la protagonista è una donna trans, interpretata da un’attrice realmente trans, ma soprattutto per le diverse caratteristiche presentate dalle donne della storia. Orientamento sessuale ed identità di genere sono qui due concetti ben diversificati, che riescono a prendersi il giusto spazio senza monopolizzare la narrazione. Anche il tema della transizione è correttamente messo in scena, senza cadere nel cliché dell’iper rappresentazione dei corpi e di una loro sessualizzazione o feticizzazione. Ogni attrice in scena riesce a rendere al meglio la propria interpretazione, in modo espressivo ed autentico, non evitando però la teatralità tipica del genere musical.
Emilia Pérez è un film complesso, multiforme, che necessita una visione immersiva in sala per essere compreso al meglio. La volontà di essere tante cose diverse insieme, forse, può averlo fatto fraintendere da molti. Il film non deve, quindi, essere inteso come una narrazione dettagliata della transizione di genere o del narcotraffico messicano, bensì come la condivisione di una storia, che a ritmo di musiche travolgenti ci butta dentro il suo mondo, mostrandocene i lati più marci ed oscuri, ogni sua contraddizione e la miseria pratica ed umana dentro il quale molte figure escluse cercano di farsi spazio.