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Lo studente del divino: il weird onirico secondo Michael Cisco

Lo studente del divino: il weird onirico secondo Michael Cisco

Mercurio Books porta in Italia l’esordio letterario di Michael Cisco, Lo studente del Divino, romanzo labirintico che trasporta il lettore in un mondo onirico in cui niente è come sembra e le parole ti investono con la forza di una cascata.

Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1999, fu vincitore dell’International Horror Guild Award dello stesso anno per la categoria Best First Novel ed è il primo dell’autore ad essere pubblicato in italiano.

Di cosa parla Lo Studente del Divino?

Lo Studente del Divino si risveglia di soprassalto da un sogno in cui viene svuotato delle sue interiora e riempito di pagine piene di parole. Dopo quell’episodio, a metà tra il sogno e la realtà, diventa un cercatore di parole e dovrà portare a termine una missione: andare nel mondo a cercare le parole più segrete, le parole del potere e della creazione; un compito arduo che solo lui può portare a termine. A partire dalla città di San Veneficio viaggerà alla ricerca di parole misteriose che nei loro significati custodiscono vere e proprie storie; incontrando personaggi oscuri, bizzarri e sapienti, la cui magia sarà uno strumento fondamentale per completare la sua missione.

Lo Studente del Divino, visionario esordio di uno dei maestri del neogotico, è un cammino iniziatico e allucinato negli oscuri labirinti della conoscenza, da cui è possibile tornare vivi solo dopo aver attraversato il regno dei propri incubi.

Mercurio Books

La narrazione del surreale e la confusione del sogno

Quante volte capita di svegliarci al mattino dopo aver assistito a un sogno senza senso, il parto di un’immaginazione fantasiosa al quale non sappiamo dare alcuna spiegazione razionale e, di conseguenza, derubrichiamo a semplice viaggio della nostra mente? Ecco, è proprio così che ci si sente a leggere Lo Studente del Divino: nella misteriosa San Veneficio i vicoli si allungano e si rimpiccioliscono, gli edifici sono fatti di giada e risplendono di magia, le porte appaiono dal nulla e sembrano portare in luoghi fuori dalla realtà, persino gli abitanti sembrano creature al limite dei mondi, hanno comportamenti grotteschi e nascondono indicibili segreti. Ogni cosa è assurda e mastodontica per rappresentare i misteri della dimensione onirica: magica, terribile e, soprattutto, incomprensibile.

La piazza sembra curvare verso il basso, come se San Veneficio fosse l’unica città su un piccolo pianeta, sospesa sul vuoto aperto del cielo.

Lo Studente del Divino, Michael Cisco

Una grande domanda ci accompagna nel corso della lettura: “ma cosa diamine sta succedendo?“, e non sarà facile trovare una risposta perché lo stile criptico di Cisco ci mette di fronte all’eventualità che ciò a cui stiamo assistendo non sia altro che una grande illusione. Noi, come il protagonista, perdiamo il senso della realtà man mano che ci avviciniamo alla fine e non possiamo fare niente per impedirlo.

Il weird di Micheal Cisco dalle parole di Ann VanderMeer

La prefazione di Ann VanderMeer, publisher e editor americana conosciuta in tutto il mondo per aver valorizzato il genere weird, permette al lettore di conoscere fin da subito l’intento dell’autore: questo non è un libro di trama ma un romanzo di sensazioni, viaggi psichici in labirinti onirici in cui ci perderemo di continuo senza avere la più pallida idea di come uscire. La scrittura di Michael Cisco viene paragonata a una strana droga ed è proprio l’effetto allucinogeno del suo stile a rendere Lo Studente del Divino un romanzo tanto particolare da essere impenetrabile.

Leggendo la sua opera si ha la sensazione di essere sotto l’effetto di una specie di droga che sconvolge la mente, non si è sicuri se sia abbastanza pericolosa da far male o se si riuscirà ad arrivare indenni alla fine.

Prefazione a lo Studente del Divino, Ann VanderMeer

Il viaggio del protagonista rappresenta la ricerca del controllo perduto, cominciata nel momento del risveglio dal suo primo sogno rivelatore. Il suo anelare le arcane parole del Mondo, l’ossessione per una missione che altri hanno scelto per lui, giorni passati a desiderare l’oscurità e le visioni che essa porta con sé, e i sacri rituali dalle implicazioni mortifere si incastrano perfettamente come pezzi di un puzzle più grande: una ricerca continua e incessante, la ricerca di un senso che forse non verrà mai ritrovato.

Ma in fondo cosa sono i sogni se non le massime espressioni di perdita del controllo sulla nostra mente?

Abbandonarsi al Sogno: il senso di Lo studente del Divino

Ora sogna sempre, ed è così sensibile al minimo eccesso di sensazioni che la luce diurna è troppo per lui.

Lo studente del Divino, Michael Cisco

Non si possono governare i sogni. Esisteranno con o senza il nostro benestare e fluiranno sempre con l’intensità di fiumi in piena mostrando mondi ombrosi e castelli scintillanti, lande desolate e floride terre vergini; e nessun essere umano sarà mai in grado di controllare questa cascata onirica di illusioni. Ma forse per capire davvero il romanzo sperimentale che è Lo studente del Divino è necessario perderlo quel controllo, farsi travolgere da quell’acqua mistica e dirompente, accettare che forse i sogni non hanno un vero e proprio senso ma sono solo mostruose proiezioni del nostro vero Io, estremamente reale ma troppo terribile da accettare.

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