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Luce e Mario: storia di un amore rivoluzionario

Luce e Mario: storia di un amore rivoluzionario

Luce e Mario: storia di un amore rivoluzionario ci regala una narrazione intensa e coinvolgente che va oltre il semplice racconto d’amore. Luigi Garlando è la firma di punta della Gazzetta dello Sport e autore di numerosi libri per ragazzi e non. Il suo Per questo mi chiamo Giovanni è uno dei libri più letti e adottati nelle scuole italiane. Garlando torna ora in libreria con un romanzo, edito Rizzoli, che intreccia passato e presente, portando alla luce temi universali come il rapporto generazionale, l’evoluzione personale e l’influenza degli eventi storici sulle vite dei singoli. Ambientato durante gli anni di piombo, uno dei periodi più difficili della storia italiana, il romanzo non si limita a essere un ritratto di un’epoca, ma è anche un viaggio di formazione per la giovane protagonista, Rosalba.

Una sinossi che cattura

Rosalba, una ragazza di sedici anni con una passione per la danza, vive una vita caotica e instabile, divisa tra l’attivismo del collettivo studentesco e un fidanzato rapper, sempre pronto a sparire. Tuttavia, la sua adolescenza prende una svolta inaspettata quando sua nonna Luce, una ex étoile, le affida i suoi ricordi più preziosi custoditi in una vecchia cappelliera. Le chiede di non aprirla fino alla sua morte, ma Rosalba, spinta dalla curiosità, disobbedisce. Da quella cappelliera emerge una storia d’amore profondo e ribelle tra Luce e Mario, un proletario idealista che sognava la rivoluzione. Rosalba, per scoprire i segreti del loro amore e della sua fine misteriosa, parte per Milano e si immerge nel passato della nonna, scavando tra le ombre di un periodo segnato da violenza e utopia.

Un romanzo per le scuole: apprendere attraverso la storia

Luce e Mario è un libro perfetto da introdurre nelle scuole, a partire dagli 11 anni in su, per approfondire temi storici e sociali spesso poco trattati nei programmi scolastici. L’opera offre uno spaccato vivido degli anni di piombo, un’epoca ricca di conflitti politici, terrorismo e ideali rivoluzionari, elementi che possono stimolare una riflessione critica tra gli studenti. Garlando riesce a rendere accessibili queste tematiche, intrecciandole con il racconto di crescita personale di Rosalba, creando così un romanzo che può accompagnare i giovani nella comprensione di un periodo complesso, distante ma fondamentale per la storia italiana.

La citazione di Rita Levi Montalcini, “Aggiungi vita ai giorni, non giorni alla vita”, che Luce menziona nel corso del romanzo, diventa una lezione importante per Rosalba e per i lettori. Questo pensiero invita a dare valore alla qualità del tempo che viviamo, un concetto che risuona profondamente sia nelle vite dei personaggi sia nei giovani lettori, che possono trarne ispirazione per la loro crescita.

Il rapporto generazionale

Uno dei temi centrali del romanzo è il rapporto generazionale tra Rosalba e sua nonna Luce. La giovane scopre, attraverso i ricordi della nonna, quanto il passato influenzi il presente e quanto ci sia da imparare dall’esperienza di chi ci ha preceduto. La danza, che unisce nonna e nipote, diventa simbolo di questa connessione tra generazioni. Mentre Rosalba danza verso il futuro, scopre che la sua vita è profondamente legata a quella di Luce e che la conoscenza del passato è fondamentale per affrontare le sfide del presente. 

Ma gli scambi generazionali non finiscono qui. Giuseppe, il nipote di Mario, diventa la rappresentazione del nonno da giovane: alto, bello, rugbista, uno “il Mostro”, l’altro “la Bestia”. Rappresentazione che raggiunge il suo apice nella manifestazione a cui partecipa il nipote con la divisa da militante del nonno. Divisa che assume il significato della lotta e dell’evolversi delle generazioni, delle sfide da affrontare. Interessantissimo anche lo scontro tra nonno, figlio e nipote, che sottolinea ulteriormente questo passaggio di testimone e questa evoluzione.

Dovrete ricordare sempre che le idee si propongono, non si impongono, che il confronto non deve mai diventare scontro, che la violenza è un binario morto, che non ci può essere giustizia sociale senza libertà, che non esiste una sola ragione al mondo che valga il prezzo di una vita umana. Dovrete ricordare ciò che disse un giorno il presidente della Repubblica, sandro pertini, ai giovani: “Io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a orire perchè tu abbia sempre la libertà di esprimerla”. Noi invece eravamo pronti a uccidere perchè non la esprimessero più. Questa è stata la grande colpa, la grande sconfitta. 

Luce e Mario, Luigi Garlando

Luce e Mario, un romanzo di formazione

Lungo il percorso di scoperta della storia d’amore tra Luce e Mario, Rosalba affronta anche le sue difficoltà personali. Il suo rapporto con il fidanzato, inizialmente instabile e disfunzionale, evolve man mano che lei matura e impara dalle vicende della nonna. Garlando utilizza la storia di Luce e Mario come uno specchio in cui Rosalba può riflettere sulla propria vita, arrivando a capire che una relazione sana si basa su fiducia e rispetto, piuttosto che su fughe e incomprensioni. Questo è un ulteriore punto del romanzo che lo rende molto adatto anche a un pubblico giovane e la cui personalità e i cui rapporti interpersonali sono in evoluzione, proprio come quelli dei protagonisti. 

Gli anni di piombo: un periodo cruciale

Attraverso le vicende di Luce e Mario, Garlando ci porta nel cuore degli anni di piombo, un’epoca caratterizzata da tensioni politiche e sociali che segnarono profondamente l’Italia degli anni Settanta. Mario incarna l’idealismo e la volontà di cambiare il mondo, ma il romanzo ci mostra come, pur partendo dal cuore, queste lotte spesso prendano la direzione sbagliata. Rosalba scopre così che l’amore e la rivoluzione non sempre riescono a convivere, ma anche che l’impatto di quei giorni è ancora presente nella società di oggi.

Ispirandosi a una fotografia storica in cui si vedono un uomo con un sacchetto di carne e una ragazza che guardano l’orizzonte spaventati (qui se volete saperne di più), Luigi Garlando ha costruito un personaggio, quello di Luce, che rappresenta le speranze e le paure di una generazione. In quella fotografia, l’uomo viene colpito da un lacrimogeno, mentre la ragazza, una ballerina della Scala, sviene. Garlando trasforma questa scena in uno snodo fondamentale della narrazione, facendo emergere le difficoltà di vivere in un mondo in cui l’amore si scontra con la violenza.

L’amore tra Luce e Mario è descritto come “rivoluzionario”, non solo per il contesto storico in cui si svolge, ma perché sfida le convenzioni sociali. Lui è un proletario, lei una ballerina di famiglia borghese, ma la loro unione sembra invincibile, almeno finché le pressioni esterne e le scelte personali non la mettono a dura prova. Scavando tra le ombre di quel passato, Rosalba impara che la vita è fatta di equilibri fragili, che non sempre i sentimenti possono superare ogni ostacolo, ma che è importante imparare dalle esperienze.

Una Luce che guida

Luce e Mario è un romanzo che va oltre la classica storia d’amore, offrendo una riflessione profonda su temi universali come il rapporto tra passato e presente, la ricerca di verità e l’evoluzione personale. Invita i lettori a riflettere su come la memoria del passato possa illuminare le sfide del presente: Rosalba, con la sua curiosità e il suo coraggio, diventa il simbolo di una generazione che riscopre l’importanza di conoscere le proprie radici per poter guardare avanti.

Grazie alla capacità di Luigi Garlando di unire con maestria emozioni personali e grandi eventi storici, questo libro diventa uno strumento prezioso per approfondire un’epoca così complessa. È il tipo di lettura che arricchisce chiunque desideri comprendere meglio il cuore della nostra storia recente, perfetta per chi vuole esplorare le proprie radici e trovare ispirazione nella forza di un amore che, nonostante le ombre, lascia una traccia indelebile.

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