BEST SELLER
Vita Nostra, la recensione di un fantasy filosofico

Vita Nostra, la recensione di un fantasy filosofico

Dopo una lunga attesa, Fazi Editore il 17 settembre ha finalmente fatto uscire Vita Nostra. Tentativi ed errori, libro che succede lo straordinario romanzo Vita Nostra, arrivato in Italia a settembre 2021. Marina e Sergej Djačenko, coppia di coniugi ucraini, ha dato vita ad una dilogia che scavalla il suo genere, tramutandosi in un ibrido tra realismo magico e trattato filosofico. Nulla, in Vita Nostra, è ciò che sembra. 

Tutto ha un’interpretazione e il caso non esiste tra le pagine di quello che io amo definire uno dei romanzi più belli mai letti in vita mia. Ancora una volta l’ambientazione russofona promette mirabolanti storie che affondano nell’animo umano e ci lasciano con addosso sensazioni sconosciute, domande e visioni intriganti. Fazi Editore ci era riuscito anche con L’Immortale di Catherynne Valente (leggi la recensione qui) e Vita Nostra lo segue sul podio dei libri che, secondo me, meritano di essere letti almeno una volta nella vita.

Una trama semplicissima per uno sviluppo senza precedenti

Saška è una ragazzina quando parte con sua madre per una vacanza al mare. Spensierate, felici, le due donne vivono una vita semplice, fatta di passeggiate sulla spiaggia e risparmio in casa per garantire a Saška un futuro dignitoso. Normale

Ma di normale il futuro di Saška non avrà proprio niente: non nel momento in cui un uomo sconosciuto con un paio di occhiali scuri appiccicati al volto la avvicinerà e la costringerà, sotto ambigue e velate minacce, a portare a termine delle prove. Saška non ha idea in che cosa consistano queste prove, né sa davvero per chi deve eseguirle: sa solo che se non le porterà a termine qualcosa di terribile potrebbe succedere a sua madre. D’altronde, l’uomo è da subito chiaro con lei: non le chiederà mai qualcosa di impossibile

Una volta superate tutte le strane sfide, Saška torna a casa sua e continuerà la vita come se nulla fosse accaduto. Finché un giorno non riceve l’avviso di essere stata ammessa all’Istituto di Tecniche Speciali di Torpa, una città che neanche le mappe si sognano di riportare. Da questo momento in poi, la vita di Saška prenderà una piega tanto inaspettata quando incredibile: l’Istituto di Tecniche Speciali è una scuola in cui i professori non rispondono a nessuna domanda; in cui i libri di testo sono incomprensibili; in cui tutti gli studenti al primo anno sono terrorizzati, mentre quelli al quinto hanno maturato malformazioni fisiche e apparenti problemi mentali. Cosa succede davvero tra le mura dell’Istituto? Chi è l’uomo con gli occhiali da sole che ha intrappolato Saška in questo incubo? E, soprattutto, perché Saška sta diventando velocemente una delle sue allieve più promettenti?

Vita Nostra, semplificato: un romanzo di formazione dark academia

Partiamo dalle cose semplici. Vita Nostra è un romanzo che gli appassionati di dark academia probabilmente adoreranno per le ambientazioni connotative di questo sottogenere: corridoi e aule universitarie, dormitori, orari delle lezioni, sessioni di studio intenso e gelidi inverni. Ma questo è solo un primo strato, una superfice che ci prepara e ci aiuta ad ambientarci in luoghi che conosciamo, che ci sono familiari, prima che la storia ci trasporti nei meandri più profondi della sua ragnatela.

Compiere il nostro destino, svolgere al meglio la nostra funzione, è nella nostra natura.

Vita Nostra, Marina e Sergej Djačenko

Quella di Saška è senz’altro una storia di formazione che segue, esattamente come accade nelle vite della maggior parte delle persone, un percorso “scolastico”. Ma la scuola che la protagonista di Vita Nostra è costretta ad intraprendere rende palese la sua reale funzione: insegnare alle persone ad assumere un’identità. Un’identità precisa, funzionale, che calza a pennello con la nostra natura. Un’identità che può non piacerci, che possiamo detestare, ma che prima o poi siamo destinati ad accogliere. Questo aspetto rende Vita Nostra un grandissimo racconto di crescita, di formazione nel senso più proprio del termine: durante la lettura quello che vedremo sarà la formazione di Saška in quanto elemento, in quanto parte di un Tutto che, fino alla fine del libro, ci domanderemo se è lo stesso Tutto in cui ogni giorno viviamo anche noi.

Il gioco metaletterario di Marina e Sergej Djačenko

Marina e Sergej Djačenko sono una coppia di autori incredibile perché riescono a parlare in modo complesso e onirico di un argomento che, più o meno, tutti noi conosciamo: la grammatica. Ebbene sì, appassionati di fantasy drizzate le orecchie, perché il sistema magico di Vita Nostra è questo: un manuale di grammatica. La grammatica, nel suo assetto analitico e freddo, riesce in queste pagine a bruciare come una fiamma guizzante, a costruire mondi, a farci rendere conto di come un’ordine sotterraneo e profondamente lessicale permei la nostra intera realtà. So che leggendo queste parole potreste strabuzzare gli occhi e pensare che io stia delirando, ma, almeno spero, non è così. 

Vivere significa essere vulnerabili. Dall’inferno ci separa la parete sottile di una bolla di sapone. Il ghiaccio sulla strada. La fallita divisione di una cellula che invecchia. Un bambino che raccoglie da terra una pastiglia. Le parole che si aggrappano l’un l’altra, si allineano, obbedendo alla grande armonia del Discorso. 

Vita Nostra, Marina e Sergej Djačenko

La grammatica della vita. La struttura lessicale della realtà. Che ruolo abbiamo noi in tutto questo? La domanda che gli autori di Vita Nostra si pongono forse è proprio questa e, senza cercare di darle una risposta, costruiscono una storia che condensa amore, sacrificio, avventura e mistero. La loro scrittura è dinamica e il libro non risulta mai, neanche per un secondo, pesante o stagnante, nonostante abbia una struttura per certi versi ripetitiva, ciclica, eppure che si spinge sempre un passo oltre, in una perenne indagine dell’umano.

Vita Nostra

Saška allora diventa te, me, noi, l’Umanità che si confronta con un Cosmo apparentemente incontrollabile e caotico, eppure, in certi momenti, guardandolo a volo d’uccello, sensato nei suoi meccanismi. Nelle sue strutture grammaticali. Nel nostro percorso di crescita (che mai finisce). A volte ci sembra impossibile carpirne i significati: perché le stragi avvengono? Perché una persona una mattina sale in macchina, fa un incidente e muore? Perché ci innamoriamo? Perché proviamo compassione per una persona sola? Perché odiamo i nostri genitori quando sappiamo di amarli?

La vita scorre in un susseguirsi di interrogativi che sembrano destinati a non trovare risposta. Ma cosa succederebbe se alcuni di noi, grazie a dei manuali in grado di insegnarcelo, iniziassero a capire che le risposte esistono e che si trovano tra le trame nascoste di un Discorso in cui ognuno di noi rappresenta una particella? Questo è il percorso a cui sarà sottoposta Saška, nella sofferenza che solo la ricerca di una verità può portare con sé.

Vita Nostra è un gorgo da cui è meraviglioso lasciarsi divorare

Se state cercando un libro semplice da leggere, lasciate perdere. Se siete persone che detestano arrivare alla fine di un libro non avendo ogni pezzo del puzzle al posto giusto, lasciate perdere. Vita Nostra non imbocca le risposte a nessuno, non è un romanzo lineare che si fa leggere con superficialità. Tuttavia, se è vostro interesse scavare nelle parole ed esercitarvi a riflettere sui meccanismi di una narrazione straordinaria, il lavoro di Marina e Sergej Djačenko vi lascerà senza fiato.

Quello di Vita Nostra è un gorgo: ci risucchia e ci trascina affondo in un paradiso di bella scrittura e concetti fumosi, dove tutto è mistero, dubbio, incomprensione, e allo stesso tempo dove tutto fila nel suo caos perfettamente studiato. Se il primo romanzo lascia con delle domande e dei sentieri sconosciuti, Vita Nostra. Tentativi ed errori non colmerà questi “vuoti”, ma ne aprirà di altrettanto ampi. Esattamente come osservando un Taglio di Fontana saremo così in grado di immergerci in quel “vuoto” universale che le parole ci spalancano davanti. E affogarci è un’esperienza che consiglio a chiunque ami leggere storie senza una fine, ma che promettono tanti, tantissimi, inizi. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *